VIDEO | Il romanzo contemporaneo | Il romanzo europeo del primo Novecento Il successo del genere romanzo Due fattori contribuiscono al successo del romanzo nel primo Novecento: da una parte le migliorate condizioni economiche e una maggiore alfabetizzazione orientano nuove masse di lettori verso questo genere letterario, che si sviluppa anche nella direzione dell intrattenimento (fino alle specializzazioni del poliziesco, del rosa, del romanzo di fantascienza ecc.); dall altra, il prestigio culturale della poesia simbolista impone anche alla prosa il rifiuto polemico delle soluzioni convenzionali, facendo del romanzo il terreno privilegiato della ricerca letteraria. FISSO I CONCETTI Il romanzo contemporaneo nasce dal rovesciamento delle caratteristiche del romanzo ottocentesco. Romanzo classico e romanzo contemporaneo Il romanzo novecentesco presenta caratteristiche ideologiche e formali che lo distanziano nettamente da quello del secolo precedente: se identifichiamo nel romanzo realista dell Ottocento la forma canonica di questo genere letterario, possiamo dire che quello del Novecento nasce e si sviluppa come antiromanzo , cioè a partire dal rovesciamento e dalla negazione di quel modello consolidato: se il romanzo dell Ottocento può essere definito realista , moderno , tradizionale o classico , quello del nuovo secolo viene convenzionalmente indicato come contemporaneo , della crisi , decadente . L antieroe novecentesco Nel romanzo classico è spesso presente un eroe positivo, la cui figura incarna i valori morali ed eventualmente religiosi dell autore e dell ambiente socioculturale in cui quest ultimo è inserito e al quale si rivolge. Il protagonista si trova a dover superare una serie di ostacoli che si frappongono al raggiungimento dei suoi obiettivi, finché alla fine delle vicende riesce ad avere la meglio sulle forze avverse che in precedenza lo hanno ostacolato. Nel romanzo ottocentesco tale eroe può risultare sconfitto (si pensi ai vinti verghiani), ma la tesi dell autore risulta ciononostante confermata (il tentativo di scalata sociale produce effetti tragici) e i valori che il protagonista incarna vengono affermati, paradossalmente, magari proprio tramite il suo sacrificio (si pensi a Jacopo Ortis). Nel Novecento l eroe romanzesco perde invece ogni positività e non è più portatore di valori specifici, bensì di un profondo disagio, che lo isola dal contesto sociale, inducendolo a chiudersi in sé stesso. un disagio che assume i connotati della malattia della volontà : si pensi alla figura dell inetto sveviano o ai personaggi scissi (l io diviso) di Pirandello, veri e propri antieroi . L intelligenza acuta e la coscienza ipertrofica di cui sono dotati i protagonisti dei romanzi contemporanei finiscono per acuire il loro distacco dalla società e dai valori condivisi, determinando spesso una condizione di vera e propria alienazione. FISSO I CONCETTI Romanzo tradizionale: c è una precisa distinzione tra bene e male. Romanzo contemporaneo: bene e male si confondono tra loro e i personaggi sono al tempo stesso buoni e cattivi. La confusione dei valori Il romanzo tradizionale delinea in genere una precisa gerarchia di valori, distinguendo il bene dal male, la bontà dalla cattiveria, l onestà dalla disonestà ecc. Nel romanzo contemporaneo viene meno la netta distinzione tra bene e male e i valori morali appaiono decisamente più sfumati. Il personaggio non è più solo buono o solo cattivo , ma può essere al tempo stesso sia buono sia cattivo. Questo nuovo profilo psicologico è spesso legato alla scoperta dei meccanismi inconsci che guidano le azioni umane. Ciò vale soprattutto per quegli autori (Svevo, Joyce, Proust) che, più o meno direttamente, si avvalgono o risentono degli studi di Sigmund Freud (1856-1939), il quale spiega che le motivazioni profonde dei nostri atti (positivi e negativi) sfuggono alla nostra stessa coscienza. 388 / IL PRIMO NOVECENTO