Svevo CON LE PAROLE DI... IL ROMANZO COME RACCONTO DI S Mariapia Veladiano Mariapia Veladiano, dove e quando ha incontrato Svevo? Scrittrice tra le più sensibili e profonde nel panorama della narrativa italiana di oggi, MARIAPIA VELADIANO vede nell opera di ITALO SVEVO un punto di riferimento fondamentale non solo per chi, come fa lei da anni, voglia dedicarsi alla narrativa, ma anche per ogni individuo (ogni lettore) che aspiri a conoscere un po meglio sé stesso. Perché attraverso la psicanalisi applicata alla pratica letteraria il grande autore triestino ha offerto uno scavo esistenziale senza precedenti, e tuttora attualissimo. 438 / IL PRIMO NOVECENTO L ho incontrato a scuola, come tanti della mia generazione. Nelle famiglie contadine della campagna veneta c erano pochi libri, a volte proprio non c erano. Di sicuro non c era Svevo. E a scuola l ho incontrato nella codifica stravagante, ma credo comune all epoca, di autore minore . La mia professoressa di Lettere, quando iniziava a trattare un autore, esordiva con una bizzarra classificazione duale: Questo è un grande! Ricordatelo! . Oppure: Questo è un minore . Essere un minore era una scolastica condanna a morte. Bisognava imparare solo le date di nascita e di morte, appunto, e poi leggere i due o tre brani che l antologia offriva. Però è bastato. L ho amato subito. Che cosa soprattutto l ha colpita? Che la psicanalisi entrasse in modo esplicito nella narrazione. Leggevo i saggi di Sigmund Freud, il fondatore della psicanalisi, ed era una scoperta grande. Lo leggevo da sola e senza strumenti interpretativi, nessun aiuto. Non rientrava nei programmi di scuola. Era curiosità. Lo leggevo in una traduzione economica non sempre comprensibile, o forse ero io a non capire, per mancanza del contesto culturale. Come se un ragazzo oggi leggesse un saggio scritto da una qualche lontana tribù all interno della quale esistono parole quasi intraducibili nella lingua della campagna veneta: libido , pulsione di vita , pulsione di morte . Gli adolescenti sono affascinati dalla possibilità della morte, eppure hanno un energia di vita che li travolge. C era tutto, ma in disordine, nelle prime letture di Freud. In Svevo c era invece una possibilità di mettere, come dire, in ordine. Ironicamente e drammaticamente in ordine. Una meraviglia.