Luigi PIRANDELLO | 1 | La poetica dell umorismo FISSO I CONCETTI Secondo Pirandello l arte deve svelare il lato nascosto della realtà. Bisogna abbandonare l armonia classica e andare verso un arte di rottura. Alla base della poetica pirandelliana risiede una precisa concezione dell umorismo, enunciata in vari saggi, ma soprattutto nel testo teorico intitolato appunto L umorismo (1920). Tale concezione poggia sull idea che la realtà non si riduce all apparenza, alle sue manifestazioni oggettive, ma contiene un lato nascosto, impossibile da cogliere al primo sguardo. Nulla è veramente come sembra: sotto la superficie delle cose si trova un contenuto che smentisce quel primo apparire. Il compito dell arte consiste proprio nello svelare questa duplicità di fondo: essa deve scavare nella zona oscura dell esistenza per metterla in risalto e mostrarne le storture. Affinché ciò avvenga, è necessario rinunciare all armonia formale e strutturale dell estetica classica: in un mondo senza coerenza, l arte contemporanea, secondo Pirandello, non può che essere paradossale e incongruente, dissonante, «fuori di chiave . Il non senso della vita può essere percepito soltanto attraverso la riflessione, attività dello spirito che ritorna a guardare con occhio critico e distante un fenomeno dapprima vissuto in modo diretto e spontaneo. Essa è come una lente d ingrandimento che scruta nel dato empirico e lo disgrega, vanificando ogni certezza e mostrando il carattere illusorio delle presunte verità. da queste premesse che Pirandello giunge alla definizione dell umorismo come «sentimento del contrario . Illuminante, a tale proposito, è il famoso esempio della «vecchia imbellettata , introdotto nella seconda edizione del saggio: un anziana signora che si agghinda come una giovane donna suscita in chi la osserva, come prima reazione, il riso. Questo è ciò che Pirandello chiama «avvertimento del contrario : ci si rende conto che la vecchia imbellettata appare il contrario di quello che dovrebbe essere una donna della sua età. Ma se a questo primo sguardo subentra la riflessione, cioè se si pensa alle ragioni nascoste del suo comportamento forse la donna non è a suo agio così agghindata, ma lo fa per esempio per compiacere un marito più giovane , ecco che si insinua un più profondo senso di compassione, che Pirandello chiama il «sentimento del contrario . Tale sentimento consiste nella capacità, non a tutti concessa, di vedere il lato tragico di una situazione comica, oppure, viceversa, l aspetto ridicolo di una vicenda drammatica. Questo atteggiamento implica il dubbio e la consapevolezza della pluralità dei giudizi possibili su ciò che ci circonda; implica, in altre parole, una lettura della realtà improntata al relativismo: una visione non univoca del mondo, ma che anzi è in grado di coglierne le sfumature, demistificando fedi religiose, valori etici e ideologie politiche consolidate, e al tempo stesso denunciando il carattere fittizio di certezze e convenzioni indi- 500 / IL PRIMO NOVECENTO