| Il vocianesimo | La rivista La Voce La Voce viene fondata a Firenze nel dicembre del 1908 da Giuseppe Prezzolini ed è pubblicata fino al dicembre 1916, con periodicità dapprima settimanale e poi, dal 1914, quindicinale. diretta inizialmente dallo stesso Prezzolini (eccettuato un breve periodo, dall aprile all ottobre del 1912, in cui la direzione passa a Giovanni Papini); quindi, dal dicembre 1914, da Giuseppe De Robertis, che la orienta verso interessi soprattutto letterari. Le diverse componenti ideologiche Nel fervore di inizio Novecento, in concomitanza con l opera di rinnovamento della cultura italiana promossa da Benedetto Croce, La Voce mira a impegnare le nuove forze intellettuali in un lavoro comune di analisi critica della realtà italiana, di revisione dei valori politici ed estetici, di ridefinizione dei rapporti fra cultura e società civile. Sul piano filosofico e scientifico la rivista prende posizione contro il tardo Positivismo, mentre su quello politico si schiera contro il moderatismo e il trasformismo giolittiano. Va detto, però, che in essa confluiscono tendenze ideologiche molto diverse tra loro: affiorano, per esempio, anche istanze irrazionalistiche e superomistiche di ispirazione dannunziana. Ciò non toglie che la rivista svolga un ruolo assai importante nel dibattito civile e politico del tempo: basti pensare all impegno dello storico Gaetano Salvemini a promuovere azioni concrete per risolvere problemi annosi del paese: la questione meridionale, l analfabetismo, l organizzazione della scuola, l ampliamento del suffragio. FISSO I CONCETTI La Voce nasce con l intento di rinnovare la cultura e la società italiane. I poeti della Voce si abbandonano al sentimentalismo e all autobiografismo, rifiutando le strutture della poesia tradizionale. Le caratteristiche del vocianesimo All ambiente della Voce si collegano poeti come Clemente Rebora, Dino Campana, Camillo Sbarbaro, Giuseppe Ungaretti; tra i prosatori, ricordiamo Piero Jahier, Scipio Slataper, Carlo Michelstaedter. Sebbene l opera di ciascuno di questi autori possieda specifiche peculiarità, alcuni tratti comuni consentono di parlare di una poetica vociana . In particolare, per quanto riguarda la poesia, ad accomunarli vi è la predilezione per i contenuti autobiografici e diaristici, la tendenza all abbandono sentimentale ed emotivo, il rifiuto delle strutture della poesia tradizionale (compresa quella di d Annunzio, che diventa il principale bersaglio polemico dei vociani), l aspirazione a una comunicazione diretta e immediata, l impressionismo soggettivistico ma anche, all opposto, la tendenza a un certo espressionismo, che attribuisce significati nuovi e inconsueti alle parole, caricandole di tensione e di violenza espressiva. la parola Autori PLUS Clemente Rebora Camillo Sbarbaro IMPRESSIONISMO/ Nell ambito delle arti figurative l Impressionismo è una corrente artistica sviluppatasi in Francia nella seconda metà del XIX secolo (tra i suoi rappresentanti, i pittori Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, douard Manet, Edgar Degas), basata su una tecnica rapida, sulla pittura all aria aperta e sulla scomposizione dei colori. Per estensione, con il termine impressionismo si intende in letteratura una rappresentazione della 590 / IL PRIMO NOVECENTO realtà esterna o interiore ottenuta mediante notazioni rapide, vivaci, accentuatamente visive, e anche sintatticamente sciolte, quasi staccate. In particolare, il termine qualifica la forma di prosa lirica e il gusto per il frammento che sono propri degli scrittori della Voce . Si possono riscontrare esempi di tale tecnica anche in certe poesie di Pascoli e in alcune parti del Notturno di d Annunzio vicine alla notazione diaristica.