Giuseppe Ungaretti – LA VITA | UN APOLIDE AVVENTUROSO | Giuseppe Ungaretti nasce nel ad dove il padre, di origine lucchese, si era trasferito con la moglie, per lavorare come sterratore al canale di Suez. Studente presso una scuola francese, il giovane si avvicina alla letteratura grazie all’amico Enrico Pea, uno scrittore versiliano che anima un cenacolo di artisti e anarchici presso un magazzino, ribattezzato . Qui Ungaretti affina la propria formazione letteraria, studiando soprattutto i testi di Baudelaire, Mallarmé e d’Annunzio e acquisendo, grazie a voraci letture, una cultura bilingue (italiana e francese). Quando nel 1912 si trasferisce a , Ungaretti può dunque già disporre di un notevole bagaglio culturale. L’esperienza francese, a sua volta, si rivela estremamente feconda: la mattina frequenta la facoltà di Lettere della Sorbona, seguendo soprattutto i corsi del filosofo Henri Bergson; la sera incontra nei caffè poeti e pittori dell’avanguardia (tra i quali Guillaume Apollinaire), ma si intrattiene anche con gli intellettuali italiani che in quel periodo frequentano la capitale francese, da Ardengo Soffici a Giovanni Papini, ai quali si sente unito dal desiderio di , già del resto messa in crisi dagli attacchi futuristi. Lo scoppio della Prima guerra mondiale lo costringe a imprimere una svolta alla sua esistenza: il poeta, che intanto ha pubblicato i primi versi, ospitati nel 1915 dalla rivista futurista “Lacerba”, decide di tornare in patria per arruolarsi volontario come . Viene inviato sul Carso, dove i suoi entusiasmi interventisti si spengono a contatto con la disorganizzazione in cui versa l’esercito italiano: dall’esperienza vissuta al fronte nascono le poesie edite nel 1916 nelle ottanta copie della sua prima raccolta: , poi ripubblicate, insieme ad altre, nel 1919, nel volume . Al termine del conflitto, Ungaretti torna a Parigi in qualità di corrispondente del “Popolo d’Italia”, il giornale fondato da Benito Mussolini. Al futuro dittatore lo lega il desiderio di vedere attuata in Italia una rivoluzione «nell’ordine», che sappia ricostituire lo «spirito di coesione» e «di unità della nazione», e così nel 1919 si unisce ai Fasci di combattimento. 1888 Alessandria d’Egitto “Baracca rossa” Parigi svecchiare la cultura italiana tradizionale soldato semplice Il porto sepolto Allegria di naufragi | ANNI DIFFICILI | Nel 1920 Ungaretti si sposa con una giovane ragazza francese, Jeanne Dupoix, e l’anno dopo si impiega presso l’Ufficio stampa del ministero degli Esteri. Si tratta di un periodo non semplice da un punto di vista economico, nonostante la fitta attività di giornalista e conferenziere: particolarmente apprezzate sono le sue corrispondenze per il quotidiano “La Gazzetta del Popolo”, che lo invia in Egitto, in Corsica, in Olanda. Il poeta vive anche una crisi spirituale, che lo porta ad avvicinarsi al Cristianesimo: una svolta che affiora anche nei versi della raccolta poetica . Nel 1936 si trasferisce a San Paolo del Brasile, accettando la cattedra di Lingua e letteratura italiana offerta dalla locale università. Quello trascorso in Sudamerica è un periodo funestato dai : nel 1937 Ungaretti perde il fratello Costantino; due anni dopo gli muore il figlio Antonietto, di soli nove anni. Torna in Italia nel 1942, quando prende servizio – benché privo di laurea – come docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’ : un ruolo che conserverà fino alla pensione. Nello stesso anno è nominato Accademico d’Italia. Sentimento del tempo lutti familiari Università La Sapienza di Roma