Eugenio Montale – LA VITA | GLI ANNI LIGURI | Eugenio Montale nasce a nel . La sua è un’ , che gli consente di trascorrere un’infanzia tranquilla e lunghe vacanze estive nella villa di Monterosso, immersa in quel delle Cinque Terre tanto presente nella sua poesia. Diplomatosi nel 1915, lavora saltuariamente come impiegato e prende lezioni private di canto, coltivando il sogno di debuttare un giorno come cantante d’opera. Dopo aver preso parte alla Prima guerra mondiale come ufficiale di complemento in un reggimento di fanteria, nel 1920 viene congedato con il grado di tenente e, nello stesso anno, conosce l’adolescente , che trasfigurerà in alcune poesie con il nome di . Tornato alla vita civile, riprende le lezioni di canto, definitivamente interrotte nel 1923: Montale è indeciso riguardo al proprio futuro, scrive di percepire sé stesso «separato dalla vita», dipingendosi come un inetto, inquieto e incapace di scegliere una propria strada, soggetto perfino a malattie di origine psicosomatica. In questo periodo però conosce vari poeti (tra i quali Camillo Sbarbaro), pubblica versi sulle riviste “Primo Tempo” (1922) e “Il Convegno” (1924) e saggi e articoli su “Il Baretti”, “L’Esame”, “La Rassegna” e su vari quotidiani locali. Avvia così un’ che durerà decenni. Un giovane intellettuale triestino, , lo introduce alla cultura mitteleuropea e gli segnala il nome di , al quale Montale dedica nel 1925 su “L’Esame” un acuto , che suscita una certa eco e che costituisce uno dei primi riconoscimenti significativi nei confronti dell’autore della (vedi p. 437). Tra Montale e Svevo nasce una forte amicizia e lo scrittore triestino gli fa conoscere Umberto Saba. Il 1925 rappresenta per Montale un anno cruciale. Nel mese di maggio il suo nome compare su “Il Mondo” in risposta al di Giovanni Gentile. A giugno nelle edizioni di Piero Gobetti esce la sua raccolta d’esordio, , che riceve accoglienze contrastanti ma sicuramente contribuisce a diffondere la fama dell’autore. Montale amplia così il ventaglio delle collaborazioni letterarie e giornalistiche a testate importanti come le riviste “La Fiera letteraria” e “Solaria” e il quotidiano “L’Ambrosiano”. Genova 1896 agiata famiglia borghese paesaggio mediterraneo ragioniere Anna degli Uberti Arletta attività di critico e giornalista Roberto Bazlen Italo Svevo Omaggio Coscienza di Zeno fra i sottoscrittori del Manifesto degli intellettuali antifascisti promosso da Benedetto Croce Manifesto degli intellettuali fascisti Ossi di seppia | IL VENTENNIO FIORENTINO | All’inizio del 1927 il poeta si trasferisce a , dove è assunto come impiegato dall’editore Bemporad. In breve si ritaglia un ruolo di primo piano nelle cerchie intellettuali che gravitano intorno alla e al , dove stringe amicizia con Elio Vittorini, Carlo Emilio Gadda e Salvatore Quasimodo, e approfondisce lo studio della cultura e della letteratura inglese. Dalla primavera del 1929 Montale è chiamato a dirigere il Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux, un prestigioso ente culturale fondato nel 1819 a Firenze dal banchiere ed editore di origine ginevrina Giovan Pietro Vieusseux. Qui Montale conosce nel 1933 la giovane dantista statunitense , con cui intreccia una relazione amorosa e che immortala con il nome di Clizia in alcune liriche, pubblicate nella seconda raccolta poetica, , del 1939. Firenze rivista “Solaria” caffè Giubbe Rosse Irma Brandeis Le occasioni