Tra passato e presente La stagione del Neorealismo ha breve durata (circa un decennio). Dalla metà degli anni Cinquanta, infatti, l idea di una rappresentazione rigorosamente oggettiva della realtà storica e sociale viene percepita come un limite, con la conseguenza che la maggior parte degli scrittori italiani si incammina su altre strade. Il caso Gadda Significativa è la direzione impressa alla propria ricerca letteraria da un grande irregolare della nostra letteratura, Carlo Emilio Gadda (1893-1973), autore di una cospicua produzione letteraria e saggistica caratterizzata da pirotecniche invenzioni stilistiche e incompiutezza narrativa. Nelle sue opere egli rende la condizione di nevrosi, che da esperienza personale diventa simbolo universale, vera e propria allegoria del disordine che incombe sulla vita umana. La sperimentazione linguistica mai fine a sé stessa, ma strumento usato per cogliere la mutevole complessità del reale; la rabbiosa descrizione di una società labirintica, fatta di rumori, odori, speculazioni, in cui l individuo si smarrisce; la violenta critica alla vacuità di una certa borghesia italiana: sono tutte caratteristiche di questo scrittore difficile ma originalissimo, in grado di coniugare commedia e tragedia, prosa e lirica, filosofia e letteratura, a partire da capolavori come i romanzi Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957) e La cognizione del dolore (1963). FISSO I CONCETTI Il Neorealismo vuole rappresentare la realtà storica in maniera oggettiva. Gli autori successivi si concentrano su una dimensione più intima della Storia. L interiorizzazione del passato Legati, invece, a una dimensione storica, rivissuta tuttavia con strumenti ideologici ed espressivi diversi rispetto a quelli neorealistici, sono i romanzi di altri importanti autori, a partire dal più discusso e popolare caso editoriale del tempo, Il Gattopardo (1958) del siciliano Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957). Pur trattandosi di un romanzo storico, ambientato negli anni dell unificazione italiana, l interesse del narratore è prevalentemente proiettato sull interiorità del protagonista, Fabrizio, principe di Salina. Il ferrarese Giorgio Bassani (19162000), invece, in libri come la raccolta di racconti Cinque storie ferraresi (1956) e il romanzo Il giardino dei Finzi-Contini (1962) racconta i drammi e le inquietudini della comunità ebraica della sua città negli anni della persecuzione razziale. Nonostante l ambientazione storica, però, anche lo sguardo di Bassani è rivolto soprattutto a mettere a fuoco una condizione umana più generale, fatta di nostalgia per l infanzia, dolore per il male subìto e rassegnazione alla violenza della Storia. Giorgio Bassani. LA NARRATIVA ITALIANA DAL SECONDO NOVECENTO AGLI ANNI DUEMILA / 843