Dagli anni Ottanta ai giorni nostri FISSO I CONCETTI I giovani autori degli anni Ottanta si rivolgono a un pubblico di coetanei. I temi trattati sono le difficoltà dell adolescenza e della prima età adulta. Pier Vittorio Tondelli, in una fotografia degli anni Ottanta. La giovane narrativa A partire dagli anni Ottanta del Novecento, dopo un decennio di stasi, e si direbbe di preparazione, si assiste in Italia a una ricca produzione di opere scritte da autori giovani che raccontano storie di giovani. la cosiddetta giovane narrativa , che porta un rinnovamento delle tradizionali forme letterarie, comprese quelle postmoderne e neoavanguardistiche. Gli scrittori appartengono alla stessa generazione dei protagonisti delle vicende che raccontano e dei lettori a cui si rivolgono, e questo produce un effetto di rispecchiamento, evidente sia nei temi sia nello stile: l adolescenza e la prima età adulta sono rappresentate come un passaggio difficile, in cui la tensione verso la libertà si accompagna a un senso di smarrimento, di impotenza e di frustrazione; tale visione è sostenuta da un linguaggio che, in maniera fortemente innovativa, cerca di riprodurre il lessico e il gergo dei ragazzi. La centralità di Tondelli Proprio al 1980 risale uno dei libri più significativi, Altri libertini, il libro d esordio di Pier Vittorio Tondelli (1955-1991), un opera assai interessante sia dal punto di vista storico e sociologico, come ritratto di una generazione, sia per le sue qualità prettamente letterarie. A partire da Altri libertini e poi via via con i romanzi successivi, Tondelli si rivelerà sempre più uno scrittore centrale nel panorama della narrativa italiana dagli anni Ottanta a oggi. Ciò si può affermare per diversi motivi. La sua produzione lo caratterizza infatti come uno scrittore fortemente innovativo, innanzitutto per la contaminazione con i più diversi ambiti artistici dalle arti figurative al cinema, dal fumetto alla musica rock e pop , poi per i toni espliciti con cui affronta la tematica omosessuale (in ciò la distanza che lo separa da Pasolini è enorme). LA NARRATIVA ITALIANA DAL SECONDO NOVECENTO AGLI ANNI DUEMILA / 847