Pier Paolo Pasolini – LA VITA | DA BOLOGNA A CASARSA | Pier Paolo Pasolini nasce a nel , primogenito di Carlo Alberto (ufficiale di carriera, appartenente al ramo secondario di una nobile famiglia ravennate, i Pasolini dall’Onda) e di Susanna Colussi maestra elementare, originaria del borgo friulano di . Nell’infanzia e per tutta l’adolescenza abita in varie città dell’Italia settentrionale, seguendo gli spostamenti del padre, fino a trasferirsi con la famiglia di nuovo a Bologna, dove rimarrà fino alla fine del 1942. Qui, nel 1939, si iscrive alla facoltà di Lettere e inizia a scrivere articoli per la rivista del Gruppo universitario fascista (Guf) locale, “Architrave”, e per l’organo della Gioventù italiana del Littorio (Gil), “Il Setaccio”, di cui è redattore. Nel Pasolini pubblica , testi scritti nel friulano «della destra del Tagliamento», una lingua che non vantava tradizioni letterarie e che egli in parte inventa per puri scopi artistici. La pubblicazione del libretto, elogiato dal critico Gianfranco Contini, cambia la vita dell’autore: da questo momento il suo impegno principale diventa la poesia. Chiamato alle armi pochi giorni prima dell’8 settembre 1943, dopo l’armistizio diserta, fuggendo e mettendosi in salvo a Casarsa, dove intanto la famiglia si era trasferita per attendere al sicuro la fine della guerra. Qui lo raggiunge la notizia della morte, nel febbraio del 1945, del , partigiano legato al Partito d’azione, ucciso dai comunisti che combattono per l’adesione del Friuli alla repubblica jugoslava di Tito. Finita la guerra, Pasolini si laurea con una e inizia ad insegnare, prima in una scuola privata aperta da lui e dalla madre per dare istruzione ai figli dei contadini, poi con un incarico alla scuola media di Valvasone, nei pressi di Pordenone. Contemporaneamente, . Il 30 agosto 1949 avviene un fatto destinato a fare scandalo. Durante una festa di paese, Pasolini si apparta con alcuni ragazzi, ma il giorno dopo uno di loro ne parla e qualcuno informa i carabinieri: per corruzione di minorenni e atti osceni in luogo pubblico, viene rinviato a giudizio. Il processo finirà poi con il ritiro delle querele di parte e con un’assoluzione per insufficienza di prove, ma intanto è scoppiato lo scandalo: lo scrittore è ed . Nel gennaio del , non riuscendo più a sopportare la situazione creatasi in paese, Pier Paolo e la madre decidono un improvviso , quasi una fuga, a , presso uno zio materno. Bologna 1922 Casarsa della Delizia 1942 Poesie a Casarsa fratello Guido tesi su Pascoli si iscrive al Partito comunista denunciato sospeso dall’insegnamento espulso dal Pci 1950 trasferimento Roma | GLI ANNI ROMANI | Dal 1950 fino alla morte Pasolini resterà a Roma con la madre, cambiando più volte quartiere. Gli nella capitale sono : la madre si impiega come governante e lui guadagna qualcosa come comparsa nei film prodotti a Cinecittà; alla fine del 1951 (e fino al 1953) trova un posto di insegnante presso la (tra i suoi alunni c’è il futuro scrittore Vincenzo Cerami). Sono anni caratterizzati per Pasolini da un grande , legato alla scoperta di un universo per lui nuovo, quello delle abitate dal sottoproletariato. Da questa esplorazione deriva il romanzo , che fa di Pasolini un personaggio noto e controverso (il successo di pubblico è favorito da un processo per oscenità, da cui l’autore è poi assolto); segue nel 1959 . Nel Pasolini pubblica la raccolta di poemetti , che lo qualifica come “ ” per l’atteggiamento critico nei confronti della dirigenza del Pci, dopo l’invasione dell’Ungheria e il XX congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica (Pcus), nel 1956. inizi durissimi scuola media privata di Ciampino entusiasmo creativo borgate Ragazzi di vita (1955) Una vita violenta 1957 Le ceneri di Gramsci comunista eretico