Pier Paolo Pasolini – I GRANDI TEMI | 1 | La visione politica La dimensione dell’impegno politico è un elemento centrale della figura di Pasolini come intellettuale, ma anche come artista. Il momento dell’acquisizione di una consapevolezza ideologica è rappresentato per lo scrittore dagli anni trascorsi a Casarsa, nell’ultima fase della guerra e poi nell’immediato dopoguerra. Inizialmente è un episodio legato alla pubblicazione, nel 1942, di a stimolare in lui – a quanto egli stesso ci dice – una più definita: l’uscita di una recensione del critico Gianfranco Contini, destinata alla rivista “Primato”, viene bloccata per l’ostracismo che il regime mette in atto nei confronti della produzione dialettale. L’ che matura nella coscienza del giovane Pasolini nasce proprio dalla sua opposizione a una forma di censura, letteraria e ideologica. L’impegno politico vero e proprio dell’autore si manifesta, però, anni dopo, quando si definisce in lui una costante della sua personalità: l’ , di cui mette in evidenza, al tempo stesso, la miseria e la genuinità e il vitalismo, ormai sconosciuti all’universo borghese. La lo porta, non a caso, a aderire al Partito comunista, ma il comunismo di Pasolini sarà sempre piuttosto . Quello che gli interessa, infatti, non è tanto il proletariato, cui si rivolge il Pci, ma il , ovvero il popolo prima dell’avvento di una coscienza di classe. Nel poemetto che dà il titolo alla raccolta , in un immaginario colloquio con l’urna dell’autore dei , Pasolini esprime tutta l’ambiguità della propria appartenenza politica: « , dell’essere / con te e contro te; con te nel cuore, / in luce, contro te nelle buie viscere». E alcuni versi più avanti il poe­ta spiega tale contraddizione: «attratto da una vita proletaria / a te anteriore, è per me religione // la sua allegria, non la millenaria / sua lotta: la sua natura, non la sua / coscienza». Poesie a Casarsa coscienza politica antifascismo identificazione con il mondo popolare scoperta di Marx eterodosso sottoproletariato Le ceneri di Gramsci Quaderni del carcere Lo scandalo del contraddirmi Pasolini davanti alla tomba di Antonio Gramsci, 1954.