Pier Paolo Pasolini – LE OPERE | La poesia | Pasolini nasce come poeta, e quindi è da questo aspetto della sua multiforme produzione che conviene partire. I suoi esordi sono in , idioma scelto come espressione di una comunicazione pura e incorrotta: nei 14 componimenti raccolti nel in , il poeta affronta temi che rimandano soprattutto al paese della madre: sono versi che parlano di , di gioia di vivere, di innocenza, di un rapporto diretto con la natura; ma anche di un serpeggiante , di una certa inquietudine esistenziale, della paura della morte. A questo secondo filone tematico, diciamo “negativo”, si connette il motivo di una non pacificata e . Gli esordi dialettali dialetto friulano 1942 Poesie a Casarsa spensieratezza turbamento religiosità non rasserenante Agli esordi, Pasolini sceglie di scrivere in dialetto perché lo considera una lingua più autentica e non corrotta dalla modernità. FISSO I CONCETTI Dopo aver raccolto nella (1954) tutta la sua produzione dialettale, comprendente anche altri testi, oltre a quelli presenti nel volume d’esordio, Pasolini si dedica alla lirica in , in cui è centrale il tema della . La sua opera poetica più importante è la raccolta , pubblicata nel e comprendente 11 poemetti, tutti legati dalla scoperta del sottoproletariato romano delle borgate. Scritti quasi tutti in terzine dall’andamento narrativo, quasi prosastico, questi testi si collocano all’interno di un filone che l’autore definisce «antinovecentista», lontano da ogni suggestione ermetica o simbolista. Vera e propria rappresentazione dell’Italia degli anni Cinquanta, che inizia a conoscere le contraddizioni di uno sviluppo economico repentino e radicale, la raccolta rappresenta il come un luogo di marginalità ma anche di innocenza, nel quale Pasolini condensa il proprio conflitto tra cuore e ragione, tra passione e ideologia. Il rapporto con Gramsci, oggetto del poemetto che dà il titolo all’opera, costituisce, in quest’ottica, il simbolo di una profonda contraddizione che il poeta sente di non poter sciogliere: da una parte, il fascino che su di lui esercita il mondo popolare che vive nella miseria e, dall’altra, la coscienza della necessità di promuovere il suo riscatto e la sua emancipazione. Le ceneri di Gramsci Meglio gioventù lingua italiana polemica politica Le ceneri di Gramsci 1957 mondo della periferia romana Una scena del film Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini.