L azione dell uomo Le lavorazioni eseguite dall uomo su piante e terreno hanno notevoli e etti sulla riuscita del vino. La più rilevante è l impianto, il modo di predisporre e potare la vite per coltivarla. Questi sistemi di coltura sono strettamente legati al clima e all esposizione; vediamo i principali. Nell impianto ad alberello, usato soprattutto in pianura (Puglia, Emilia-Romagna), la vite non ha bisogno di sostegni, perché forma piccoli cespugli; così i trattamenti sono più facili e si può fare una raccolta automatizzata. Nell impianto a cordone speronato, tipico dei terreni instabili (Toscana, Champagne, Langhe), si fa appoggiare la vite a lunghi li di plastica o di ferro sorretti da pali in legno o cemento. L impianto a guyot è di uso nelle zone collinari dell Italia centro-settentrionale e nei terreni magri e siccitosi, e consiste nel far sviluppare il tralcio principale orizzontalmente, a circa 30 cm dal suolo, e quelli secondari e produttivi in verticale verso l alto. L impianto a pergola è usato in pianura, in ambienti freschi e ventilati (come nel Nord Italia). La vite si appoggia a li di ferro legati a pali distanti 2 m. L impianto a sylvoz è adatto alle grandi produzioni. Da un tralcio orizzontale legato in alto partono i rami fruttiferi verso il basso. Una variante è il sistema a casarsa, con due viti appoggiate allo stesso palo. Vigneto a cordone speronato. Vigneto a guyot. Vigneto a pergola. Vigneto a sylvoz. FISSA I CONCETTI 1. il passaggio dal fiore al frutto della vite: A allegagione. B ingrossamento. C invaiatura. 2. La fillossera: A è un fungo che attacca la vite in caso di clima molto umido. B è un insetto che si combatte innestando le viti su un piede americano. C è un vitigno tipico dell Italia centrale. 3. La coltivazione della vite dà i migliori risultati: A in pianura. B in collina. C in montagna. DALLA VITE ALLA BOTTIGLIA CAPITOLO 1 221