Oligominerali: hanno un residuo sso fra 50 mg / l e 500 mg / l ma, nella maggior parte dei casi, non oltre i 200 mg / l; sono le più di use (circa la metà delle acque minerali italiane), adatte all uso quotidiano; sono controindicate per chi ha problemi di reni e di pressione. Medio minerali: hanno un residuo sso fra 500 mg / l e 1500 mg / l; pur essendo acque molto di use, la loro categoria non è prevista dalla legge italiana, ma lo è dall Unione Europea; non sono particolarmente adatte al consumo quotidiano. Ricche di sali minerali: hanno un residuo superiore a 1500 mg / l; si dovrebbero consumare solo per precise nalità terapeutiche: usi impropri possono causare e etti collaterali. Una sorgente di acqua minerale. L ACQUA DI SELTZ è acqua potabile senza cloro (altrimenti prende un cattivo sapore) cui si aggiunge anidride carbonica; è usata in alcune bevande, soprattutto aperitivi, per renderle frizzanti. Può essere preparata in due modi. Con il sifone: si mette l acqua ben fredda nel contenitore, si chiude ermeticamente e poi, per mezzo di una valvola, si inocula il gas contenuto in una bomboletta. Si conserva in frigorifero: se l acqua non è ben fredda, l anidride carbonica si scorpora molto velocemente e dal sifone escono getti molto forti. Con la macchina del seltz: il seltz viene preparato automaticamente ed è collegato tramite un tubo a scomparsa con il rubinetto, il tutto incassato nel banco bar. Usare il seltz invece che l acqua gassata ha il vantaggio che, contenendo una maggiore quantità di anidride carbonica, permette di preparare bevande lievemente frizzanti senza che siano troppo annacquate. SALA E DIRITTO Acqua di rubinetto: che cosa dice la legge L Istituto Superiore di Sanità dichiara che «la fornitura di acqua minerale naturale in un pubblico esercizio deve avvenire tramite un contenitore chiuso ermeticamente e con l etichetta riportante tutte le indicazioni di legge . Questa norma non lascia dubbi in merito al fatto che servire l acqua di rubinetto al banco di un bar o al tavolo di un ristorante rappresenta una contravvenzione. Infatti, l acqua del rubinetto può essere contaminata, molte volte senza poter identificare la causa né la provenienza della contaminazione. Visto che si tratta di una risorsa essenziale per il nostro organismo, nessun esercente può però sottrarsi dal dare gratuitamente un bicchiere d acqua del rubinetto a chi lo chiede, ma l Istituto Superiore di Sanità specifica che «nel caso in cui le acque potabili (non preconfezionate) siano fornite in caraffe aperte, o subiscano dei trattamenti (addizionate di anidride carbonica), al consumatore deve essere comunicato in modo chiaro e inequivocabile riportando sul contenitore acqua potabile trattata o acqua potabile trattata e gassata in modo da non generare ambiguità . LE BEVANDE PRONTE CAPITOLO 1 323