L epilogo della vicenda Dopo il passo che abbiamo antologizzato, il contrasto prosegue per altri 90 versi. Il dialogo continua in termini molto simili a quelli che abbiamo visto, con continui botta e risposta dal ritmo vivace e dai toni accesi. Il finale, però, ha un che di inaspettato, nonostante la donna si sia sempre più avvicinata sentimentalmente all amante. Leggiamo l ultima strofa (vv. 156-160) in cui parla lei: «Meo sir, poi iuràstimi, eo tutta quanta incenno; / sono a la tua presenzia, da voi non mi difenno. / S eo minespriso àioti, merzè, a voi m arrenno. / A lo letto ne gimo, a la bonura, / ché chissa cosa n è data in ventura (Mio signore, poiché hai giurato di sposarmi, io ardo tutta quanta; sono alla tua presenza, da voi non mi difendo. Se io ti ho disprezzato, perdonatemi, mi arrendo a voi. Andiamocene a letto, finalmente, poiché questa cosa [il fatto che ci siamo incontrati] ci è capitata per nostra fortuna). Insomma, la fatica e l assiduità dell amante sono state premiate. Le scelte stilistiche Un autore colto Si tratta di un testo di tipo teatrale, da recitare o da cantare. La composizione, nelle sue rigorose simmetrie, alterna la dottrina del vassallaggio d amore all espressione del desiderio di conquistare una donna ritrosa ma non troppo, che di fatto conclude la scena con l invito «A lo letto ne gimo, a la bonura (Andiamocene a letto, finalmente). Il testo è stato a lungo considerato opera di un autore popolare sostanzialmente incolto, forse un giullare estraneo alla corte federiciana. In realtà gli studi più recenti hanno dimostrato il contrario: ai vocaboli di registro più colloquiale (li cavelli m arritonno, v. 10; le femmine, c ànno dura la testa, v. 31; le diverse forme lessicali siciliane come focora, v. 3, pàremo, v. 17, pàdreto, v. 23 ecc.) sono mescolati latinismi e provenzalismi, in modo da desublimare la relazione amorosa e ricondurla su binari del tutto fisici e prosaici. In tal modo l oscillazione di tono tra colto e popolare non è conseguenza di un incertezza dell autore, ma è da intendersi come una consapevole scelta costruttiva del testo, in linea con il suo intento parodico e la sua voluta distanza dalle convenzioni della lirica illustre. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE E ANALIZZARE 1 5 mento, quale espressione iperbolica, e non convenzionale, viene usata per indicare l ardore della passione che viene scatenata dalla Rosa fresca aulentissima ? IL CONTESTO | In che tipo di ambiente sociale e cul- turale maturano le schermaglie amorose dei due protagonisti? 2 LE PAROLE DEL CORTEGGIATORE | In quali strofe il giovane cerca di convincere la ragazza facendo leva sulle proprie ricchezze? 3 LA MINACCIA DELLA RAGAZZA | In più punti, la ra- gazza minaccia di entrare in convento: quali espressioni vengono usate per indicare la monacazione? 4 LA FISIONOMIA FEMMINILE | Quali, tra le seguenti caratteristiche, che nella lirica cortese sono tipicamente associate alla donna, appartengono anche alla rosa fresca aulentissima ? a I capelli biondi. d La bellezza. b La nobiltà di sangue. e La cortesia. c La pelle chiara. 116 / LE ORIGINI E IL DUECENTO UN IMMAGINE IPERBOLICA | All inizio del componi- INTERPRETARE 6 L INTENTO PARODISTICO | In che misura e perché questo componimento può essere considerato una parodia della lirica cortese? SCRIVERE PER... 7 ARGOMENTARE La qualità e le caratteristiche dei rapporti tra uomini e donne sono profondamente mutati dal Medioevo a oggi, almeno nella maggior parte dei paesi del mondo. Rileggi i vv. 31-35: come definiresti, con un aggettivo che fa riferimento alle nostre categorie di pensiero, la visione dei rapporti tra i sessi espressa in questa strofa? Motiva la tua risposta.