30 35 40 45 menala teco, nella sua pietate, a quella bella donna a cu ti mando. Deh, ballatetta, dille sospirando, quando le se presente: «Questa vostra servente vien per istar con voi, partita da colui che fu servo d Amore . portala con te, con il suo aspetto che suscita compassione (nella sua pietate), da quella bella donna alla quale ti mando. Oh, piccola ballata, dille sospirando, quando sarai davanti a lei: «Questa vostra ancella (servente) viene per rimanere con voi, essendosi mossa (partita) da colui che fu schiavo di Amore . Tu, voce sbigottita e deboletta ch esci piangendo de lo cor dolente, coll anima e con questa ballatetta va ragionando della strutta mente. Voi troverete una donna piacente, di sì dolce intelletto che vi sarà diletto starle davanti ognora. Anim , e tu l adora sempre, nel su valore. 37-46 Tu, voce sbigottita e fievole (deboletta), che esci piangendo dal mio cuore addolorato, continua a ragionare della mente afflitta (strutta) con l anima e con questa piccola ballata. Voi tutti troverete una donna bella, di intelletto così soave che sarà per voi un piacere (vi sarà diletto) stare continuamente (ognora) in sua presenza. E tu, anima mia, adorala sempre per i suoi pregi (nel su valore). 33 Questa vostra servente: l espressione si può riferire alla ballata stessa (che in questo caso parlerebbe di sé in terza persona) oppure all anima del v. 24. Il senso complessivo del testo, comunque, cambia di poco. 37 Tu, voce: è l unica occasione, nell intero componimento, in cui il poeta non si rivolge alla ballata, connotando così l ultima strofa in maniera diversa rispetto alle altre (quasi un congedo nel congedo). 40 strutta: letteralmente, distrutta . 41 piacente: bella non solo in senso fisi- co ma anche caratteriale, dunque attraente e affabile . 46 valore: termine difficilmente traducibile, che allude insieme alla bellezza, alla grazia, alla gentilezza e alle virtù morali. Le parole valgono piacente Tra gli infiniti gradi della bellezza, quello che viene evocato con l aggettivo piacente è forse il più sfumato, il più moderato, il meno esuberante insomma. Anche una persona che non riteniamo di aspetto bellissimo o che non gode più della verde età può mantenere inalterata la capacità di attrarre: piacente è appunto l individuo che emana un certo fascino o che semplicemente suscita simpatia e interesse. Anche il contrario di piacente, cioè spiacente, è un participio presente che usiamo come aggettivo: chi è spiacente prova dispiacere o rammarico. Forma una frase in cui spiacente abbia questo significato. DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Un invito alla ballata Convinto di non poter tornare in Toscana, Cavalcanti invia un canto d amore alla sua donna, intessuto di sospiri, dolore e paura, che non deve essere letto da chi sia nemico della vera nobiltà. Poiché la morte si sta avvicinando, la ballata dovrà portare l anima del poeta, una volta che avrà abbandonato il suo cuore, alla donna amata. Ora il servizio d amore (cioè la fedele sottomissione alla sua signora ), che è stato del poeta, sarà assunto dalla ballata stessa (oppure, secondo l interpretazione fornita nella nota al v. 33, dall anima del poeta). L io lirico invita la propria voce a parlare, insieme con l anima e con la ballata, della propria mente ormai annientata. La voce, l anima e la ballata saranno accolte da una donna bella e virtuosa, al punto che stare dinanzi a lei sarà per loro un vero piacere. L occasione del componimento Si è a lungo ritenuto che questa ballata sia stata scritta durante l esilio a Sarzana: se tale ipotesi fosse vera, si tratterebbe dell ultima, o quanto meno di una delle ultime poesie di Cavalcanti. L unico dato certo, però, è che si tratta di una poesia LA POESIA E LA PROSA DEL DUECENTO / 137