Dante Alighieri I GRANDI TEMI 1 Nel segno dell’Amore: lo “stil novo” di Dante In tutta la produzione dantesca riecheggiano le correnti di pensiero del suo tempo, così come pulsano i tormenti di un uomo angustiato dalle sciagure politiche e dai conflitti che dilaniavano i comuni italiani. Ma la missione intellettuale a cui egli è sempre rimasto fedele lo induce a superare ogni dimensione ristretta e contingente, a non rinunciare mai al proprio impegno letterario e civile: , coniugando la verità della fede con gli strumenti della ragione. un impegno volto a indirizzare le azioni umane verso il bene Per questo non dobbiamo stupirci del fatto che sia l’esperienza reale a fornire a Dante la prima materia della poesia. infatti , destinato certo a evolversi nel corso degli anni ma mai a venir meno. La riflessione sull’amore come forza che governa il mondo e che abbraccia tutti i suoi esseri inizia all’interno del contesto culturale stilnovistico, supera la tradizione cortese per arricchirsi da subito di complesse implicazioni filosofiche e spirituali. L’ è per Dante , via privilegiata per un accesso alla dimensione trascendente, strumento essenziale per conseguire la felicità. Il giovanile innamoramento per Beatrice costituisce il nucleo fondamentale di tutta la sua poetica amore esperienza di conoscenza e di perfezionamento interiore Non a caso, nel capolavoro della sua fase stilnovistica, la , Beatrice viene esaltata come una non solo per la salvezza del suo fedele, ma per la felicità di tutti coloro che sono disposti a comprenderne la nobiltà. Vita nuova creatura inviata da Dio sulla Terra L’amore nei suoi confronti diventa un , che si risolve nella sua lode, senza richiedere nulla in cambio. La donna non è più assimilabile a un angelo (come avveniva nei poeti stilnovisti) ma è essa stessa un angelo, capace di mettere in comunicazione la dimensione umana e quella divina: da qui il suo nome, Beatrice, ovvero “che porta beatitudine”. sentimento disinteressato L’amore profano, che nasce da una vicenda reale, finisce così per tramutarsi in un , depurato di ogni riflesso terreno e sensuale. Nella , Beatrice non perde la sua fisionomia di persona storica, ma acquista caratteri realistici nuovi. Incarnando precisi (la fede, la teologia) e suscitando la crescita delle facoltà umane di Dante, può portare a termine nel Paradiso la sua missione di salvezza innalzandolo fino a Dio, guidandolo alla scoperta della verità rivelata e liberandolo dalla schiavitù del peccato. amore sacro Commedia significati allegorici Dante Gabriel Rossetti, (particolare), 1871. Liverpool, Walker Art Gallery. Il sogno di Dante pagina 178 , p. 192; , p. 196; , DAI TEMI AI TESTI: T3 T5 myDbook.it La poetica della lode 2 La formazione di Dante e la concezione del sapere L’attività letteraria di Dante è legata alla sua formazione culturale e filosofica. Si tratta di una , caratterizzata cioè da apporti di dottrine diverse, di autori classici e cristiani. È lo stesso poeta a suggerirci, attraverso riferimenti diretti e indiretti, quali siano stati i suoi modelli, a partire da , che lo ha avviato al dialogo diretto con i classici e con la letteratura francese. formazione eclettica Brunetto Latini Tra gli autori che hanno contribuito alla sua formazione, Dante cita innanzitutto , il «maestro di color che sanno», che conosce sulla base di traduzioni latine e commenti medievali, e poi i massimi : Cicerone, Seneca e Boezio. Importante è anche la conoscenza del filosofo arabo Averroè e, naturalmente, dei , come Agostino e Tommaso d’Aquino, autore di opere fondamentali per Dante quando nella si troverà a definire l’ordinamento morale dell’oltretomba. Aristotele scrittori del pensiero etico latino pensatori cristiani Divina Commedia Il carattere eterogeneo di queste letture dimostra la provenienti sia dalla tradizione classica sia da quella cristiana; testimonia inoltre come Dante rifiuti la specializzazione del sapere e sia aperto ad ambiti molto diversi tra loro, dalla politica alla filosofia, dalla religione alle scienze naturali, secondo quella prospettiva universale ed enciclopedica della cultura che è un tratto tipico della civiltà medievale. D’altra parte, la non costituisce per lui un semplice repertorio di definizioni astratte o di speculazioni personali, ma una : non è un caso che la filosofia sia da lui rappresentata come una donna virtuosa. Dante concepisce la un elemento essenziale della società e del benessere collettivo, uno che l’intellettuale deve rivendicare per sé insieme all’amore verso il prossimo insegnato dalla predicazione cristiana. presenza sincretica di fonti e modelli conoscenza fonte di rettitudine e moralità cultura come strumento di ordine e pace pagina 179 , p. 207; , p. 237 DAI TEMI AI TESTI: T8 T11 3 La visione politica Secondo Dante gli avvenimenti storici e politici vanno inscritti all’interno di un ordine più ampio, secondo i disegni del progetto divino. È Dio, infatti, ad aver dotato l’umanità di , come scrive nel suo trattato politico, , che devono convivere senza che l’una soverchi l’altra e mantenersi indipendenti nel condurre l’uomo al raggiungimento del bene. Gli obiettivi dei due ambiti infatti devono essere distinti e separati: una guida – il papa – deve portare l’individuo verso la felicità spirituale e la salvezza, l’altra – l’imperatore – ha il compito di mostrare la strada per raggiungere la felicità terrena. due guide o “due soli” De monarchia Rifiutando la frammentazione causata dai Comuni e dal trionfo di interessi particolaristici, Dante auspica la : a suo giudizio, solo una avrebbe potuto riportare la pace nell’umanità e ricondurre ai propri compiti la Chiesa, distratta e traviata dalla ricerca del potere temporale. restaurazione del potere imperiale monarchia universale , p. 207 DAI TEMI AI TESTI: T8 pagina 180 4 La rivoluzione della lingua Dante merita pienamente il titolo di : è stato calcolato che il novanta per cento del lessico fondamentale in uso oggi (circa duemila parole) è già presente nella . padre della lingua italiana Divina Commedia L’elemento fondamentale della lingua dantesca è la : la capacità di sperimentare registri stilistici differenti produce infatti soluzioni letterarie perfino antitetiche, che spaziano dall’aulica eleganza della produzione stilnovistica all’asprezza metaforica e perfino alla volgarità lessicale che contraddistingue certe rime o alcuni passaggi dell’ . molteplicità Inferno Tutto ciò spiega perché lo studioso Gianfranco Contini indichi Dante come l’iniziatore di una linea linguistico-letteraria destinata a perdurare fino al Novecento, caratterizzata da una forte vocazione realistica, dall’impegno sperimentale, da un’accentuata tendenza espressionistica e soprattutto dal e dal . plurilinguismo pluristilismo Infine non va tralasciato il fatto che Dante sia il primo autore a sviluppare una , aprendo un dibattito su quale lingua utilizzare nella produzione scritta letteraria: un dibattito che si protrarrà fino al XX secolo. Ciò che egli auspica è una soluzione per molti versi astratta: una lingua , attentamente scelta, che non corrisponde a nessuna di quelle usate in Italia; una lingua che, al di fuori delle contingenze pratiche, i grandi autori potranno conquistare mediante lo studio dei migliori poeti che lo hanno preceduto. riflessione teorica sulla lingua volgare illustre unitaria Nardo di Cione, (particolare, in cui è ritratto, tra i beati, anche Dante), 1351-1357. Firenze, Basilica di Santa Maria Novella. Giudizio universale , p. 201; , , DAI TEMI AI TESTI: T7 myDbook.it Così nel mio parlar voglio esser aspro La tenzone con Forese