T2 Il primo incontro , 2 Vita nuova Il primo incontro tra Dante e Beatrice avviene quando lei non ha ancora compiuto nove anni e lui è vicino a compierli. Dante, nonostante sia ancora un bambino, prova un’emozione fortissima: annuncio della passione amorosa vera e propria, che sboccerà in età adulta. L’inizio di un amore Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi 1 apparve prima la gloriosa donna de la mia mente, la quale fu chiamata da molti 2 3 Beatrice li quali non sapeano che si chiamare. Ella era in questa vita già stata 4 tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d’oriente de 5 le dodici parti l’una d’un grado, sì che quasi dal principio del suo anno nono 5 apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono. Apparve vestita di nobilissimo cinta e ornata a la guisa che a la sua colore, umile e onesto, sanguigno, 6 7 giovanissima etade si convenia. In quello punto dico veracemente che lo spirito de la sì 10 vita, lo quale dimora ne la secretissima camera de lo cuore, cominciò a tremare fortemente, che apparia ne li menimi polsi orribilmente; e tremando disse queste 8 parole: «Ecce deus fortior me, qui veniens dominabitur michi». In quello punto 9 lo spirito animale, lo quale dimora ne l’alta camera ne la quale tutti li spiriti 10 11 sensitivi portano le loro percezioni, si cominciò a maravigliare molto, e parlando spezialmente a li spiriti del viso, sì disse queste parole: «Apparuit iam beatitudo 15 12 vestra». In quello punto lo spirito naturale, lo quale dimora in quella parte ove 13 14 si ministra lo nutrimento nostro, cominciò a piangere, e piangendo disse queste 15 parole: «Heu miser, quia frequenter impeditus ero deinceps!». D’allora innanzi 16 dico che Amore segnoreggiò la mia anima, la quale fu sì tosto a lui disponsata, e 17 cominciò a prendere sopra me tanta sicurtade e tanta signoria per la vertù che 20 18 19 li dava la mia imaginazione, che me convenia fare tutti li suoi piaceri compiutamente. 20 21 Elli mi comandava molte volte che io cercasse per vedere questa angiola giovanissima; onde io ne la mia puerizia molte volte l’andai cercando, e vedeala di sì nobili e laudabili portamenti, 22 che certo di lei si potea dire quella parola del 25 poeta Omero: «Ella non parea figliuola d’uomo mortale, ma di deo». E avvegna che 23 la sua imagine, la quale continuatamente meco stava, fosse ▶ baldanza d’Amore a segnoreggiare me, 24 tuttavia era di sì nobilissima vertù, 25 che nulla volta sofferse 26 che Amore mi reggesse sanza lo fedele consiglio de la ragione in quelle cose là ove cotale consiglio fosse utile a udire. E però che 27 soprastare a 28 le passioni e atti di tanta gioventudine 29 pare alcuno parlare fabuloso, 30 mi partirò da esse; e 30 trapassando 31 molte cose le quali si potrebbero trarre de l’essemplo onde nascono 32 queste, verrò a quelle parole le quali sono scritte ne la mia memoria sotto maggiori 33 paragrafi. PARLARE E SCRIVERE BENE p. 189 ▶ TRECCANI ▶ Le parole valgono C’è un limite sottile tra la sicurezza di sé e la presunzione. Quel limite è la , una parola di origine germanica che contiene in sé l’idea fiera e vivace dell’arditezza. Non a caso si parla spesso di « giovanile», come se la fiducia nelle proprie forze sia una prerogativa di chi è nel fiore degli anni e perciò si mostra esuberante e un po’ spavaldo. Basta poco però per attraversare quel limite e la si trasforma così in un concetto meno nobile. baldanza baldanza baldanza baldanza ➔ Riconosci quale, tra i seguenti sinonimi, ha una connotazione negativa: ; ; ; ; . audacia risolutezza temerarietà impudenza disinvoltura dopo la mia nascita il cielo del Sole era tornato al punto di partenza della sua orbita ( ) quasi già nove volte. Secondo la teoria tolemaica il Sole girava intorno alla Terra. 1 Nove fiate… girazione: girazione per la prima volta (con valore di predicativo del soggetto). 2 prima: signora, padrona. 3 donna: che fu chiamata Beatrice da molti i quali non sapevano come si chiamasse. La donna veniva chiamata Beatrice perché appariva a tutti come una “fonte di beatitudine”. 4 la quale… chiamare: durante il tempo della sua vita il cielo delle stelle fisse si era mosso verso oriente per una delle dodici parti di un grado. Secondo la credenza medievale il cielo delle stelle fisse procede di un grado ogni cento anni muovendosi da occidente a oriente. Essendosi spostato di un dodicesimo di grado dalla nascita di Beatrice, quest’ultima doveva avere otto anni e quattro mesi quando Dante la vide per la prima volta: in altre parole era all’inizio del suo nono anno di vita. 5 ne lo suo tempo… grado: modesto e decoroso. 6 umile e onesto: rosso. 7 sanguigno: il tremore risultava visibile nelle più intime pulsazioni (oppure: nelle più piccole ramificazioni delle vene e delle arterie) con effetti terrificanti (l’avverbio ha valore attivo-causativo: “provocando orrore”). 8 apparia… orribilmente: orribilmente “ecco un dio più forte di me ( ) che, raggiungendomi, mi dominerà”. A parlare, in latino (come si addice alla solennità del momento), è lo spirito vitale personificato. Si tratta di una doppia ripresa scritturistica dall’Antico e dal Nuovo Testamento: cfr. rispettivamente Isaia, 40, 9-10 ( , “ecco il Dio vostro, ecco il Signore Dio verrà pieno di forza, e il suo braccio dominerà”) e Luca, 3,16 ( , “verrà uno più forte di me”). 9 «Ecce… michi»: Amore ecce Deus vester, ecce Dominus Deus in fortitudine veniet, et bracchium eius dominabitur veniet autem fortior me è l’anima sensitiva, che – come viene spiegato subito dopo – ha sede nel cervello e controlla la percezione. 10 spirito animale: si intende il cervello. 11 alta camera: il senso della vista, cioè gli occhi. 12 spiriti del viso: “ormai è apparsa la vostra beatitudine”. 13 «Apparuit… vestra»: il fegato. 14 quella parte: si provvede a. 15 si ministra: “ahi, misero me, poiché d’ora in poi sarò spesso ostacolato!”. L’amore per Beatrice chiuderà lo stomaco a Dante. 16 «Heu… deinceps!»: sposata. 17 disponsata: baldanza. 18 sicurtade: forza. 19 vertù: gli (cioè ad Amore). 20 li: ero costretto a eseguire tutti i suoi voleri fino in fondo, alla perfezione. 21 me convenia… compiutamente: atteggiamenti, modi di comportarsi. 22 portamenti: sebbene. 23 avvegna che: incoraggiasse Amore a dominarmi. 24 fosse… me: operava in me effetti così virtuosi. 25 era di sì nobilissima vertù: (quella virtù) non tollerò mai. 26 nulla volta sofferse: poiché. 27 però che: fermarsi a descrivere. 28 soprastare a: di un’età così giovane. 29 di tanta gioventudine: sembra un narrare favole, cioè cose prive di fondamento reale. 30 pare alcuno parlare fabuloso: omettendo. 31 trapassando: dall’esemplare (di libro, in base alla metafora della memoria come un volume, sulla quale insisteva il capitoletto introduttivo) da cui derivano. 32 de l’essemplo onde nascono: più importanti oppure (proseguendo sempre la metafora del libro) successivi (nel senso che sono indicati con numeri più alti). 33 maggiori: pagina 188 DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Gli effetti conseguenti alla vista di Beatrice sono resi attraverso una sorta di , dominata da un’aura di miracolo e di mistero. Lo (rr. 9-10), che risiede nel cuore (il «lago del cor» di , I, 20), comincia a tremare terribilmente (e tale tremore è visibile in tutta la persona di Dante bambino); lo (r. 13), cioè l’anima sensitiva, attiva nel cervello, informa gli occhi che Beatrice è, e sarà anche in futuro, la loro felicità; lo (r. 16), operante nel fegato, scoppia in lacrime, presagendo le imminenti sofferenze (quando si è innamorati spesso ci si dimentica di nutrirsi oppure non si riesce a farlo). rappresentazione scenica spirito de la vita Inferno spirito animale spirito naturale La rappresentazione teatrale degli effetti dell’amore Dante mette così in scena le tre potenze dell’anima , già care a Cavalcanti, che le definisce “spiritelli”. Dante però si distanzia da Cavalcanti e dalla sua lettura irrazionale e sensitiva della passione: egli infatti identifica l’amore con la ragione , là dove afferma che l’immagine di Beatrice era di sì nobilissima vertù , che nulla volta sofferse che Amore mi reggesse sanza lo fedele consiglio de la ragione (rr. 27-28). In altre parole il poeta sostiene che la persistenza dell’immagine di Beatrice nella sua fantasia non gli ottenebrava mai la luce della ragione: il suo era un amore casto e puramente spirituale , privo di impulsi istintivi e sensuali. La distanza da Cavalcanti: amore e razionalità Il testo ora letto può essere inteso come una sorta di anticipazione dell’intera Vita nuova per la drammatizzazione, di ascendenza cavalcantiana, dell’evento interiore e per il condensarsi dell’esperienza in figure e simboli che alludono a un compimento futuro. Ma soprattutto vengono subito delineati i due filoni tematici fondamentali: la lode di Beatrice ( non parea figliuola d’uomo mortale, ma di deo , r. 25) e l’esaltazione di un amore retto sin dall’inizio dal fedele consiglio della ragione . Un condensato della Vita nuova pagina 189 Le scelte stilistiche Questa prima rivelazione d’amore è caratterizzata da un (cioè proprio di una rappresentazione sacra), con frasi pronunciate in e recanti . Inoltre è molto forte la valenza simbolica di alcuni particolari. Innanzitutto il : Beatrice è nel nono anno di vita. Poi il vestito (r. 8): il significa ardore di carità ed è uno dei colori della Trinità (insieme con il bianco e il verde). ritmo liturgico latino echi biblici numero nove sanguigno rosso Ritmo liturgico e valenze simboliche VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE E ANALIZZARE Perché anche coloro che non sapevano come si chiamasse Beatrice si riferivano a lei con questo nome? 1 Un nome parlante Perché l’immaginazione di Dante accresce la forza ( , r. 20) di Amore su di lui? 2 Il potere dell’immaginazione vertù Che cosa intende dire Dante quando afferma che l’immagine di Beatrice (r. 26)? 3 L’immagine della donna continuatamente meco stava In quale espressione in particolare trovi una caratterizzazione di Beatrice in termini prettamente stilnovistici? 4 Motivi stilnovistici interpretare Attraverso quale figura retorica viene presentato il sentimento amoroso? Quali aspetti ne vengono indicati? Con quale scopo da parte del poeta? 5 La rappresentazione dell’amore Scrivere per… Che cosa trovi in questo testo di ancora attuale e che cosa invece ti sembra “difficile” e lontano dal tuo modo di vedere? Per quale motivo? Esprimi la tua opinione in un testo di circa 20 righe. 6 Esprimere il proprio punto di vista Parlare e scrivere bene Una VIRGOLA per la parità di genere Lo scrittore argentino Julio Cortazar scrisse una volta che «la virgola è la porta girevole del pensiero». E, per avvalorare il pensiero, tra il serio e il faceto, portò questo esempio un po’ estremo: «Se l’uomo sapesse realmente il valore che ha la donna andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca». A seconda che mettiamo la virgola dopo donna o dopo ha , il senso della frase cambia completamente. Ecco perché è importante sapere usare la virgola, quando scriviamo. Si tratta di un segno di punteggiatura che indica una pausa breve e va usata: negli elenchi di nomi o aggettivi, come fa Dante alla r. 8; per separare le frasi di un periodo, come si vede alla r. 10, in cui viene isolata una subordinata relativa; per evidenziare un inciso: «Si è calcolato che, in un solo anno, scompaiono decine di specie animali»; prima o dopo un’invocazione («Non piangere, amica mia!») e prima di un’apposizione («Quest’estate visiterò Madrid, la capitale della Spagna»). Quando invece la virgola non va usata? Per esempio, tra il soggetto e il verbo («Mario legge», non «Mario, legge»), tra il verbo e il complemento oggetto («Mario legge un libro», non «Mario legge, un libro»), tra il nome e un attributo («Mario legge un libro interessante», non «Mario legge un libro, interessante»), tra la congiunzione e la frase che essa introduce («Mario ritiene che sia bello leggere», non «Mario ritiene, che sia bello leggere»). PROVA TU Nel brano seguente, tratto dalle Avventure di Pinocchio di Collodi (1826-1890), sono state eliminate le virgole. Aggiungile tu: Il povero burattino rimase lì come incantato cogli occhi fissi colla bocca aperta e coi gusci dell’uovo in mano. Riavutosi dal primo sbigottimento cominciò a piangere a strillare a battere i piedi per terra.