/ Gli effetti miracolosi della donna / Del capitolo 26 riportiamo il primo sonetto, Tanto gentile e tanto onesta pare, uno dei componimenti più celebri della letteratura italiana, che nella struttura della Vita nuova segna il culmine della poetica della lode a Beatrice. 4 Tanto gentile e tanto onesta pare1 la donna mia quand ella altrui2 saluta, ch ogne lingua deven tremando muta,3 e li occhi no l ardiscon di guardare.4 8 Ella si va,5 sentendosi laudare, benignamente d umiltà vestuta;6 e par che sia una cosa7 venuta da cielo in terra a miracol mostrare. Audio LETTURA 11 Mostrasi sì piacente8 a chi la mira, che dà per9 li occhi una dolcezza al core, che ntender no la può chi no la prova: 14 e par che de la sua labbia10 si mova un spirito soave pien d amore, che va dicendo a l anima: Sospira. 1 gentile: nobile. onesta: piena di de- coro o anche degna di onore . pare: appare. Contini sottolinea il carattere tecnico di questo verbo all interno della fenomenologia amorosa stilnovistica e propone di interpretare si manifesta nella sua evidenza . William Dyce, Ritratto di Beatrice Portinari, 1859 ca. Aberdeen Art Gallery & Museums. 2 altrui: le altre persone (tra cui anche il poeta). 3 deven tremando muta: si ammutolisce per il tremore. 4 no l ardiscon di guardare: non osano guardarla. 5 si va: se ne va, procede, avanza. DENTRO IL TESTO 6 benignamente d umiltà vestuta: cor- tesemente rivestita d umiltà. 7 cosa: creatura. 8 piacente: bella, dotata di piacevolezza. 9 per: attraverso (latinismo). 10 labbia: letteralmente, labbra (e quindi sorriso ) o, per sineddoche, volto . Video LEZIONE con Roberto Carnero I contenuti tematici I miracoli di Beatrice Nel sonetto Dante descrive gli effetti virtuosi e mirabili di Beatrice: il suo saluto paralizza gli astanti, che la giudicano un apparizione soprannaturale, e al tempo stesso infonde una dolcezza ineffabile (che ntender no la può chi no la prova, v. 11). La fanciulla tuttavia non si inorgoglisce, mantenendo un atteggiamento di profonda umiltà. L immagine che ne risulta è quella di una creatura angelica, tanto che il testo sembra quasi più vicino alla letteratura agiografica che non alla poesia d amore. Il sentimento amoroso qui non ha più niente di concreto (si noti che è del tutto assente la descrizione fisica della donna): la sua dimensione terrena è superata in una visione celestiale non corrotta dalla corporeità o da riferimenti contingenti. Un amore tutto spirituale La gioia della lode esalta l apparire e l incedere di Beatrice, per poi riconoscere nella dolcezza che essa suscita nei cuori un segno sicuro di redenzione: da qui la tensione corale delle rime, il risolversi della poesia amorosa in un inno religioso che celebra la funzione salvifica della donna. Un nuovo modo di fare poesia L AUTORE / DANTE ALIGHIERI / 193