la sua ragione. D altra parte, Francesco non tenta nemmeno di difendersi: come un reo confesso, ammette la propria debolezza e le proprie contraddizioni, ricorrendo a una serie di metafore* belliche che rivelano il conflitto irrisolto che sente nell animo. La logica argomentativa di Agostino è inoppugnabile ma si rivela, in fondo, impotente dinanzi all atteggiamento di Francesco, disponibile a confessare il proprio peccato ma privo di forze per liberarsene. Il riscatto è impossibile: nel dialogo con sé stesso, Petrarca non può guarire dai propri mali, ma solo e tuttavia non è poco accrescere la propria coscienza autocritica. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE E ANALIZZARE 1 IL RIASSUNTO | Sintetizza il contenuto del dialogo SCRIVERE PER... 5 DESCRIVERE una condizione interiore La condizione di Petrarca non è molto diversa da quella che chiamiamo malinconia . Descrivi con parole tue, e possibilmente servendoti di alcune metafore, questo stato d animo in un testo di circa 20 righe. 6 RIELABORARE Prova a riscrivere il dialogo immaginando un diverso atteggiamento di Francesco, più combattivo e non disposto a riconoscere il male che lo attanaglia. 7 RACCONTARE la propria esperienza Hai mai provato la condizione di cui è vittima Petrarca? Anche a te capita, in certi momenti, di provare indifferenza per i doveri quotidiani e di sentirti incapace per stanchezza o svogliatezza di vivere con gioia le esperienze della vita? Racconta in un testo di circa 30 righe. in 5 righe. 2 LA METAFORA | Spiega perché Agostino definisce 3 IL LESSICO | Nell elenco seguente trovi, insieme a l accidia una malattia dell animo (r. 1). vocaboli di significato diverso, alcuni sinonimi di accidia . Individuali e sottolineali: apatia bramosia ingordigia torpore alterigia albagia petulanza inerzia pervicacia abulia INTERPRETARE 4 L AUTODIFESA DEL POETA | Perché, a tuo giudizio, le battute di Francesco sono molto più lunghe di quelle di Agostino? PARLARE E SCRIVERE BENE Ammesso e non concesso: la SUBORDINATA CONCESSIVA Capita a volte di fare riferimento a circostanze che però non determinano l effetto che ci aspetteremmo. Agostino afferma che il suo interlocutore, Francesco, ha esposto le sue difficoltà (tu abbia trascorso, r. 39) in modo poco chiaro; tuttavia ciò non gli ha impedito di comprendere le radici dei suoi travagli. In questo caso, l autore si è servito di una proposizione (subordinata) detta concessiva, proprio perché concede , ammette qualcosa che è in contraddizione rispetto a quanto detto nella reggente. Ecco un esempio in cui, per introdurre la subordinata, utilizziamo la stessa congiunzione benché che troviamo nel testo: Benché abbia studiato molto, non ha superato l esame. Si tratta di una concessiva esplicita con il verbo (abbia studiato) al congiuntivo. 308 / IL TRECENTO PROVA TU Si può introdurre questa subordinata anche con altre congiunzioni o locuzioni: sebbene, nonostante, anche se, malgrado, con tutto che. Riscrivi la frase-esempio usando queste altre modalità. Fai attenzione, però: in due casi, il verbo deve essere all indicativo. Altre volte, quando il verbo della subordinata è lo stesso della reggente, la concessiva può essere implicita: in tal caso sarà introdotta dalle congiunzioni pur o anche seguite dal gerundio, oppure da pur, benché, sebbene, quantunque seguite dal participio passato. PROVA TU Coniuga il verbo che ti sembra più coerente rispetto al contesto nel modo e nella forma giusti, così come viene indicato nella parentesi. Sebbene (participio passato), la mia squadra ha giocato benissimo. Pur (gerundio) la musica rock, apprezzo l opera classica.