ANALIZZA VERSO L ESAME DI STATO TU / T10 / / L insanabile contraddizione dell esperienza amorosa / Pace non trovo, et non ò da far guerra Canzoniere, 134 In questo sonetto il poeta esprime la contraddittorietà della passione amorosa attraverso una serie di contrasti. Emerge, ancora una volta, la sostanza di dolore che caratterizza il suo tormentato sentimento per Laura. Audio LETTURA METRO Sonetto con schema di rime ABAB ABAB CDE CDE. v. 1 Il primo verso esprime subito la condizione di dissociazione interiore in cui si trova l io lirico, costretto a vivere sospeso tra la pace e la guerra, in uno stato di profonda confusione spirituale. vv. 9-11 Il ritmo della terzina è incalzante anche grazie alle cesure che dividono ogni verso. 4 Pace non trovo, et non ò da far guerra; e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio; et volo sopra l cielo, et giaccio in terra; et nulla stringo, et tutto l mondo abbraccio. 8 Tal m à in pregion, che non m apre né serra, né per suo mi riten né scioglie il laccio; et non m ancide Amore, et non mi sferra, né mi vuol vivo, né mi trae d impaccio. 11 Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido; et bramo di perir, et cheggio aita; et ò in odio me stesso, et amo altrui. 14 Pascomi di dolor, piangendo rido; egualmente mi spiace morte et vita: in questo stato son, donna, per voi. vv. 2-4 L elenco di antitesi e paradossi viene sottolineato dal martellante ricorso al polisindeto (vedi il continuo uso della congiunzione e). vv. 5-8 La seconda quartina riprende la metafora bellica introdotta nell incipit, presentando il motivo della prigionia (il poeta si paragona a un carcerato) e quello della ferita, provocata dal dardo scagliato da Amore. v. 14 L ultimo verso ha la funzione di una ricapitolazione: l autore si rivolge direttamente alla donna, informandola che è lei ad aver provocato il suo dissesto interiore. 5-8 Mi ha in suo potere una donna tale che non mi libera né mi rinchiude (che non m apre né serra), e non mi trattiene come suo prigioniero né slega la corda (scioglie il laccio); e Amore non mi uccide né mi libera dalle catene (sferra), né mi vuole vivo né mi libera dal pericolo. PARAFRASI 1-4 Non ho pace né armi per fare la guerra; ho timore e speranza; brucio [per la passione] e gelo [per la disperazione]; e volo in alto nel cielo [nei momenti dell entusiasmo amoroso] e giaccio a terra [nei momenti di delusione]; mi sembra di non avere nulla [quando Laura è indifferente] e di possedere tutto [quando ricambia]. 9-11 Vedo ma sono cieco, e non ho lingua e grido [di disperazione, quando lei è lontana]; e voglio morire, e imploro soccorso [per non morire]; e detesto me stesso [perché sono preda di questa passione che so per me distruttiva], e amo un altra persona [Laura]. 12-14 Mi cibo (Pascomi) di dolore e sono felice di piangere (piangendo rido); allo stesso modo detesto sia la morte sia la vita: sono in tale condizione, o signora (donna), per causa vostra (per voi). 1 non ò da far guerra: non ho mezzi per oppormi all amore. Il verso ricorda il concetto espresso nel verso «Trovommi Amor del tutto disarmato (Era il giorno ch al sol si scoloraro, T5, p. 328). 9 Veggio senza occhi: vedo con la ragione il mio male, ma ubbidisco ciecamente allo stimolo dei sensi. non ò lingua: per parlare in presenza di Laura, a causa della timidezza. 11-14 altrui voi: unico esempio di rima siciliana nel Canzoniere. X Le parole valgono bramare Il desiderio, quando è eccessivo e smodato, può renderci simili agli animali. Questo ci dice l etimologia del verbo bramare, dal germanico bramon, che significa muggire . Quando muggiscono o bramiscono, le bestie selvatiche affermano la propria presenza, rivendicano una conquista, oppure si predispongono all accoppiamento. Esibiscono così un ferino, primitivo istinto di possesso, non diversamente dagli essere umani che, accecati, bramano potere o denaro. Certo, non sempre l oggetto del desiderio è materiale: si può anche «bramare la conoscenza , ma questo verbo ha in sé e nella propria origine qualcosa di febbrile, violento, irrazionale. £ Anche se non hanno l intensità di bramare, nella lingua italiana esistono molti altri verbi che indicano un desiderio: elencane almeno un paio. L AUTORE / FRANCESCO PETRARCA / 345