ANALIZZIAMO INSIEME T12 La vita fugge, et non s’arresta una hora , 272 Canzoniere Sonetto. È un testo di notevole raccoglimento meditativo, che esprime però un tormentoso conflitto interiore. Il poeta guarda al passato con grande senso di sconforto, riflette sul presente e sulla fugacità del tempo, e vede davanti a sé un futuro incerto. Metro Lo scorrere del tempo e la precarietà del futuro Asset ID: 291 ( ) let-altvoc-la-vita-fugge-et-non-s160.mp3 Audiolettura PARAFRASI , et non s’arresta una hora, La vita fugge et la morte vien dietro a gran giornate, et le cose presenti et le passate mi dànno guerra, et le future anchora; 4 La vita fugge, e non si ferma mai ( ), e la morte segue molto rapidamente ( ), e le realtà presenti, quelle passate e anche ( ) quelle future mi danno il tormento ( ); 1-4 una hora a gran giornate anchora guerra La prima quartina introduce il tema centrale del sonetto: la e l’ . (vv. 1-4) fugacità della vita incombere della morte traduzione dell’espressione latina : “a tappe forzate”, “molto rapidamente”. 2 a gran giornate: magnis itineribus e ’l rimembrare et l’aspettar m’accora, or quinci or quindi; sì che ’n veritate, se non ch’i’ ò di me stesso pietate, . 8 i’ sarei già di questi pensier’ fora e da una parte ( ) il ricordo [del passato] e dall’altra ( ) l’attesa [del futuro] mi colpiscono al cuore ( ); al punto che, a essere sincero ( ), sarei già lontano da questi pensieri [cioè mi sarei tolto la vita], se non fosse che ho pietà di me stesso. 5-8 quinci quindi m’accora ’n veritate La vita è insopportabile per il poeta: se non lo trattenesse la minaccia della dannazione eterna, egli si sarebbe già dato la morte. (vv. 7-8) Tornami avanti, s’alcun dolce mai ebbe ’l cor ; et poi da l’altra parte ▶ tristo veggio al turbati i vènti; 11 mio navigar Mi torna dinanzi [agli occhi della mente] quel poco di dolcezza ( ) che ebbe il mio povero cuore; e poi dalla parte del futuro ( ) vedo per la mia navigazione i venti agitati; 9-11 s’alcun dolce mai da l’altra parte Ecco una cara a Petrarca: l’esistenza come un’incerta navigazione. Gli occhi di Laura sono ormai spenti: i fari, che lo hanno a lungo guidato, ora non possono più illuminare il suo viaggio. (vv. 11-14) metafora TRECCANI ▶ Le parole valgono L’origine è la stessa, il latino , ma non è un refuso né un aggettivo così arcaico né la stessa, identica cosa di “triste”. Il , più che afflitto e depresso, è un uomo malvagio, perverso, cattivo oppure uno sventurato che nel volto porta la mestizia e una dose di innata malinconia. Forse il suo stato emotivo è più facile da comprendere se usiamo un derivato più scherzoso e meno impegnativo, , l’epiteto che riserviamo a quel tipo un po’ squallido e dimesso che ci fa pena quando lo incontriamo. tristo tristis tristo tristo tristanzuolo ➔ Indica l’alternativa giusta fra triste e tristo nelle seguenti frasi: «Come si fa a essere amico di quel tristo/triste individuo?»; «Sono triste/tristo al pensiero della tua partenza». veggio fortuna in porto, et stanco omai il mio nocchier, et rotte àrbore et sarte, e i lumi bei, che mirar soglio, spenti. 14 vedo tempesta (persino) nel porto, e il mio timoniere ( ) ormai stanco, e l’albero (della nave) e le funi ( ) rotti, e spenti i begli occhi (di Laura), che ero solito ( ) contemplare ( ). 12-14 nocchier sarte soglio mirar : tempesta. 12 fortuna sono le sartie, cioè le corde della nave. 13 sarte: imperfetto. 14 soglio: pagina 351 PASSO PASSO Una cupa meditazione sull’esistenza L’autore sviluppa nel sonetto un’accorata meditazione a proposito della . Dopo il tono aforistico, proprio di una sentenza con validità universale, che caratterizza i primi due versi, già dal v. 3 il poeta adotta un . Nulla sembra offrirgli uno spiraglio di pace: né il ricordo del passato né la prospettiva del futuro. brevità della vita e dell’incalzare della morte punto di vista soggettivo e personale Quale immagine viene utilizzata dal poeta per rappresentare l’avanzare della morte? 1. Nella prima quartina a quale dimensione temporale si riferisce il poeta? 2. Al passato e al futuro. a Al presente. b Al presente e al futuro. c Al passato, al presente e al futuro. d Considera i verbi , , , che trovi nei primi versi: che cosa li accomuna sul piano del significato? 3. fugge non s’arresta vien dietro Prendi in esame il v. 4: l’espressione è una figura retorica. Quale? Puoi aiutarti con il glossario, alla fine del volume. 4. mi dànno guerra Perifrasi. a Anafora. b Iperbato. c Iperbole. d Per quale motivo Petrarca afferma di provare tristezza, nel v. 5? 5. Uno sguardo pessimistico Poiché l’io lirico ha l’impressione di aver vissuto in preda alle passioni terrene e non, come avrebbe dovuto, con lo sguardo rivolto a Dio, ora teme per il proprio destino eterno. Il v. 8, ’ fora, esprime tutto il tormento interiore del poeta che indirizza il pensiero al . La salvezza gli appare lontana e incerta, mentre si concretizza una sensazione di . i’ sarei già di questi pensier suicidio naufragio interiore Perché il poeta non ha messo in atto il proposito annunciato al v. 8? 6. La metafora della navigazione Attraverso una serie di metafore la vita viene paragonata a una navigazione in mare aperto. L’incertezza del futuro si concretizza nell’immagine dei venti (v. 11). Il porto (v. 12), che rappresenta la fine della vita o la sua ultima fase, immaginata come il raggiungimento della quiete, accoglie invece il poeta con una tempesta ( , v. 12): quando sperava di essere giunto alla salvezza, si accorge al contrario di essere ancora minacciato, sul piano spirituale. Egli avverte dunque di essere ancora in pericolo a causa delle , che non gli consentono di sperimentare un completo ravvedimento. Tanto più che il (v. 13), che possiamo identificare con la ragione, è stanco, e quindi inefficace nel suo ruolo di guida. Infine anche l’albero e le sartie, che servono a garantire l’assetto dell’imbarcazione e che sono metafora delle virtù morali, sono spezzati ( , v. 13). * turbati fortuna passioni terrene nocchier et rotte àrbore et sarte Perché Petrarca usa la metafora della navigazione? Proponi una metafora alternativa, che secondo te potrebbe risultare altrettanto efficace in questo contesto. 7. Che cosa ha rappresentato per il poeta la donna amata? 8. Anonimo, , 1445-1447 ca. Palermo, Palazzo Abatellis. Il Trionfo della Morte