30 35 40 45 50 55 60 65 70 modo. Perché una volta non mi portate con voi a Firenze per farmi conoscere i vostri amici e i bravi cristiani che ci sostentano? Io sono giovane e non mi dà fastidio camminare, così potrei andare io a Firenze quando occorre e voi potrete restarvene qui tranquillo a aspettarmi. Il bravuomo rifletté un attimo: in effetti, suo figlio era ormai grande e si era così abituato a quella vita al servizio del Signore che il mondo ormai non avrebbe sicuramente più potuto traviarlo con le sue malie4 e, concluso con un Ha proprio ragione , la volta dopo ce lo portò. Immaginatevi lo stupore del ragazzo quando cominciò a vedere palazzi, case, chiese, insomma tutto quello che c è da vedere in una metropoli; per quanto si sforzasse di richiamare alla memoria qualcosa di simile, non gli veniva in mente nulla che potesse essere paragonato a questo spettacolo e così il padre si ritrovò bombardato dalle domande del figlio, che voleva sapere come si chiamava questo, a cosa serviva quello, cos era quest altro e non era mai sazio delle risposte che riceveva. Mentre l interrogatorio continuava incessante, i due si imbatterono in un gruppetto di belle ragazze vestite all ultima moda che ritornavano da un matrimonio. Non appena le vide, il ragazzo trasecolò5 e chiese al padre che cose erano quelle lì e il padre gli disse: «Abbassa gli occhi, per carità, non guardarle, sono pericolose. E il figlio: «Come si chiamano? Suo padre, per non correre il rischio di risvegliare nel ragazzo quel turbamento ancestrale che sfocia inevitabilmente nel desiderio di fare pratica con tutti i piaceri che ne conseguono, non gli disse il nome proprio, cioè femmine, ma disse: «Si chiamano oche. Adesso viene il bello! Quel ragazzo che non aveva mai visto creature simili, dimenticò di colpo i palazzi, il bue, l asinello, il cavallo, i grandi magazzini che trasudavano ricchezza, insomma tutto quello che aveva visto e col cuore in gola disse: «Padre, vi supplico, fate in modo che possa avere una di quelle oche. «Quante volte te lo devo ripetere gli disse il padre «che sono pericolose? « così che sono fatte le cose pericolose? ribattè stupito il ragazzo. «Sì tagliò corto il padre. E il figlio allora disse: «Non capisco perché parliate così né perché siano pericolose. Per quanto mi riguarda, non mi è mai capitato di vedere una tale meraviglia. Sono così belle! Sono più belle degli angeli dipinti che mi avete mostrato tante volte. Vi prego, se mi volete un po di bene, lasciatemi portare una di queste oche su da noi che ci penserò io a ingozzarla. 6 «Toglitelo dalla testa disse il padre «tu non hai neanche idea di cosa ci vuole per ingozzarle 7 e improvvisamente capì che tutti i suoi ammaestramenti non avevano alcun potere contro le forze dell istinto e si pentì di aver portato suo figlio a Firenze. 4 malie: tentazioni. 5 trasecolò: rimase sbalordito. 6 ci... ingozzarla: metafora sessuale. 7 tu... ingozzarle: risposta del padre alla metafora sessuale. L AUTORE / GIOVANNI BOCCACCIO / 411