A tale risposta i fratelli, facendosi beffe di lei, le dicevano: «Sciocca, ma cosa dici? Vuoi sposare proprio lui che non possiede niente al mondo? . E monna Giovanna: «Fratelli miei, io so bene che quello che voi dite è vero. Ma preferisco sposare un uomo privo di patrimonio che un patrimonio privo d uomo . Era così determinata che i fratelli, che conoscevano da molto tempo Federigo, nonostante fosse povero gliela dettero in moglie con tutte le sue ricchezze. Così Federigo non solo finì per sposare una donna di così nobili sentimenti e che tanto a lungo aveva amato, ma si trovò anche ricchissimo. Diventò miglior amministratore delle sue sostanze e trascorse con lei felice e contento tutto il resto della sua vita. DENTRO IL TESTO I contenuti tematici L eroico sacrificio di Federigo La novella rappresenta l esempio forse più significativo della celebrazione, da parte di Boccaccio, dell etica cortese. L autore si diverte a rovesciare il tema del cuore mangiato (tipico della letteratura d amore), presente persino nella Vita nuova di Dante ( T3, p. 192). Infatti in questa novella, elegante eppure appassionata, non è il cuore dell amato a essere mangiato dalla dama, ma il corpo del falcone, che il protagonista Federigo, caduto in povertà, non esita a sacrificare pur di imbandire un pranzo degno della sua amata. Questa estrema generosità sarà infine premiata, non senza un grave sacrificio, dall amore della dama stessa. Si tratta di un racconto che rende bene la fede di Boccaccio nei sentimenti più puri come fondamento di una società disinteressata e sincera. Un perfetto cavaliere Federigo è presentato come il tipico nobiluomo feudale. Nei confronti della donna ha un atteggiamento di reverenza e sottomissione. Di tale atteggiamento è emblematico anche un piccolo dettaglio, cioè il fatto che sia lui a servirla a tavola (con somma fede le serviva, r. 94), quasi un simbolo della sua servitù d amore . Neppure il falcone è una presenza scelta a caso dall autore: si tratta infatti di un vero e proprio elemento costitutivo dell identità del cavaliere medievale, in quanto rinvia a una delle attività più consuete praticate dai signori feudali, cioè la caccia. Esso dunque sottolinea la nobiltà di Federigo, che di tutto si vorrebbe privare, ma non di questa sorta di simbolo della propria condizione sociale. Valori cortesi e valori borghesi La novella è di ambientazione aristocratica e aristocratici sono i valori messi in campo da Federigo: prima la noncuranza nei confronti del denaro e lo splendore nello spendere per impressionare con lo sfarzo monna Giovanna, poi la generosità insita nel sacrificare per la donna amata quanto di più caro gli è rimasto (il falcone). Eppure Boccaccio non sembra aderire pienamente a questi valori, perché, se estremizzati, possono condurre alla rovina (come è accaduto a Federigo, rimasto senza un soldo). Coerentemente con il complessivo progetto culturale e ideologico a cui è ispirato tutto il Decameron, ciò che egli propone è una sintesi tra valori aristocratici e valori borghesi: nel caso di questa novella, tipicamente borghese è, per esempio, la cura del risparmio, che induce a non sperperare inutilmente le proprie sostanze. Per l autore la borghesia deve apprendere le virtù della nobiltà, ma anche quest ultima ha qualcosa da imparare dalla nuova classe emergente. Perciò possiamo dire che la conclusione della novella miglior massaio fatto, r. 158 rappresenta per Boccaccio la perfetta sintesi tra questi due sistemi di valori. 436 / IL TRECENTO