FISSO I CONCETTI 3 filoni principali: militare: le vicende dei paladini di Carlo Magno contro i Mori; amoroso: l inseguimento (qu te) di Angelica da parte dei paladini innamorati; encomiastico: la celebrazione degli Este come discendenti di Ruggiero e Bradamante. d assedio Parigi con le sue truppe. La città viene difesa soprattutto da Rinaldo, che sventa i successivi attacchi portati da Rodomonte e dallo stesso Agramante, fin quando la guerra si trasferisce in Africa. La morte di Agramante per mano di Orlando, nipote di Carlo Magno, pone fine al conflitto con la vittoria cristiana. Intorno a questa vicenda principale si intrecciano due complesse storie sentimentali, da cui si dipartono i successivi due filoni. Il secondo filone è, infatti, quello amoroso, che ha al centro l inseguimento di Angelica (figlia del re del Catai, l odierna Cina) da parte di tutti i più valorosi paladini, che se ne innamorano a prima vista, quando la vedono comparire, all inizio del poema, a un torneo militare. Si tratta della cosiddetta qu te, cioè la ricerca: tradizionalmente oggetto di tale ricerca era il Sacro Graal; qui, invece, ironicamente è una fanciulla. I più fervidi innamorati della donna sono Rinaldo e Orlando: il primo si libera dall insana passione bevendo alla fonte dell oblio nella selva Ardenna; il secondo invece si inviluppa in un interminabile sequenza di avventure fin quando scopre che la principessa si è concessa a Medoro, un semplice fante dell esercito saraceno. In preda alla follia, il cavaliere vaga attraverso i boschi e le selve della Francia e della Spagna, vittima di una furia distruttiva. L esercito cristiano, per l assenza del proprio campione, rischia di perdere il dominio sulla Francia, ma alla fine Orlando rinsavisce grazie al compagno Astolfo, che va a recuperare il suo senno sulla Luna (sul carro del profeta Elia) , e così riprende il proprio ruolo nell armata. Il terzo e ultimo filone è quello encomiastico. Esso incarna un motivo tipico della letteratura cortigiana, che prevede le lodi, da parte del poeta, del proprio signore (che era anche ricordiamolo il mecenate, cioè il finanziatore, della produzione letteraria). Qui Ariosto intende celebrare la grandezza dei duchi d Este, i cui antenati vengono cantati sin dal proemio, come vuole la tradizione. Parallela alla vicenda che vede come protagonista Orlando, se ne articola infatti una seconda: quella del predestinato, ma continuamente ostacolato, amore di Ruggiero, valoroso soldato del campo saraceno, e della guerriera cristiana Bradamante, sorella di Rinaldo. Quello di Ruggiero è un vero percorso di formazione: prima vince i tranelli del mago Atlante, il quale, per proteggerlo da un destino di morte in guerra, lo imprigiona in un castello e in un palazzo; poi neutralizza le seduzioni della maga Alcina grazie al prezioso aiuto della maga buona Melissa; infine, divenuto uomo maturo e superate altre prove, si converte al cristianesimo e può unirsi in matrimonio con Bradamante. La storia di Ruggiero e Bradamante ha un intento celebrativo, poiché l unione dei due personaggi è voluta dalle stelle per dare origine alla dinastia degli Estensi (al cui servizio Ariosto lavora). Attraverso questa vicenda e altre divagazioni sull Italia del XVI secolo, percorsa e occupata dagli eserciti stranieri, il poeta contrappone il tempo antico e mitico della cavalleria alla situazione storica a lui vicina. Tale concetto è riassunto in un verso celeberrimo: «Oh gran bontà de cavallieri antiqui! (I, ott. 22). Testo PLUS L avventura di Pinabello e il castello di Atlante Il «poema del movimento La narrazione si apre, dopo il proemio e la dedica, con la scena dell assedio di Parigi da parte degli infedeli (cioè dei Mori, detti infedeli in quanto non cristiani) e si sposta di continuo nel corso dell opera, attraversando luoghi reali (dall Inghilterra all Africa, dai Pirenei a Lampedusa) e luoghi magici (grotte, isole, palazzi, castelli). Talvolta, nel giro di poche ottave Ariosto fa correre i suoi eroi da un continente all altro; altre volte lunghi viaggi a cavallo si rivelano essere alla fine un giro in tondo nella foresta. Non a caso, come ha scritto Italo Calvino, il Furioso si annuncia sin dalle prime ottave come «il poema del movimento : un viaggio illimitato che procede a linee spezzate, a zig zag, in una sarabanda continua di fughe, incontri fortuiti, inversioni e ritorni sui propri passi. L AUTORE / LUDOVICO ARIOSTO / 553