ANALIZZA TU – VERSO L’ESAME DI STATO T5 Un palazzo incantato , canto XII, ott. 4-21 Orlando furioso Orlando sta cercando in lungo e in largo la bella Angelica, quando a un certo punto il suo inseguimento pare premiato: egli ode infatti il lamento di una fanciulla che un cavaliere misterioso conduce con sé fin sulla soglia di uno splendido palazzo. Ben presto però il lettore scoprirà che il paladino non è da solo nelle sale della ricca dimora: altri cavalieri vi si aggirano ossessivamente, ciascuno alla ricerca di un oggetto del desiderio. Ottave di endecasillabi con schema di rime ABABABCC. Metro Un labirinto di illusioni: i paladini a caccia di fantasmi PARAFRASI 4 per Francia: or s’apparecchia L’ha cercata per Italia cercarla e per Lamagna, per la nuova Castiglia e per la vecchia, e poi passare in Libia il mar di Spagna. Mentre pensa così, sente all’orecchia 5 una voce venir, che par che piagna: si spinge inanzi; e sopra un gran destriero trottar si vede innanzi un cavalliero, ottava 4 Orlando ha cercato Angelica attraverso la Francia: ora si appresta ( ) a cercarla per l’Italia e la Germania ( ), per la nuova Castiglia e per la vecchia, e poi oltrepassare lo stretto di Gibilterra ( ) per andare in Africa settentrionale. Mentre pensa a queste cose ( ), sente giungere all’orecchio una voce che sembra piangere ( ): si spinge avanti e si vede trottare di fronte un cavaliere sopra un gran cavallo ( ), s’apparecchia Lamagna mar di Spagna così par che piagna destriero Il brano inizia con un verbo-chiave: . Setacciando la Francia e preparandosi a girare in ogni luogo possibile, Orlando è alla caccia di Angelica: la sua è una senza posa (e senza risultato), un inseguimento (vv. 1-4) l’ha cercata quête ossessivo del proprio oggetto del . desiderio 1 L Orlando è all’inseguimento di Angelica da quando la fanciulla è scappata dall’accampamento cristiano ( T3, p. 568). ’ha cercata: ▶ regione della Spagna. 3 nuova… vecchia: 4 rappresenta, in generale, l’Africa del Nord. Libia: 5 che porta in braccio e su l’arcion davante per forza una mestissima donzella. 10 Piange ella, e si dibatte, e fa sembiante di gran dolore; ed in soccorso appella il valoroso principe d’Anglante; che come mira alla giovane bella, gli par colei, per cui la notte e il giorno 15 cercato Francia avea dentro e d’intorno. ottava 5 che porta con la forza in braccio e sull’arcione una fanciulla tristissima. Lei piange, e si dibatte, e mostra nell’aspetto ( ) un gran dolore; e chiama in aiuto il coraggioso signore di Anglante [Orlando] il quale, non appena guarda ( ) verso la bella fanciulla, ha l’impressione che sia colei [Angelica], per la quale aveva esplorato notte e giorno la Francia, sia dentro sia nei territori confinanti ( ). fa sembiante di come mira dentro e d’intorno Angelica mostra nell’aspetto, scrive Ariosto, un’espressione che allude all’ , alla , alla . La fanciulla è una creatura scaltra e ben simboleggia, nel suo modo di fare, la natura fallace che caratterizza la superficie della realtà. (v. 11) inganno mistificazione falsa apparenza la parte anteriore della sella, rilevata ad arco. 9 arcion davante: 6 Non dico ch’ella fosse, ma parea Angelica gentil ch’egli tant’ama. Egli, che la sua donna e la sua dea vede portar sì addolorata e grama, 20 spinto da l’ira e da la furia rea, con voce orrenda il cavallier richiama; richiama il cavalliero e gli minaccia, e Brigliadoro a tutta briglia caccia. ottava 6 Non dico che fosse lei, ma pareva la gentile Angelica che egli ama tanto. Egli, che vede portare la sua donna e la sua dea così addolorata e afflitta ( ), spinto dall’ira e da una rabbia tremenda ( ), con una voce spaventosa chiama indietro il cavaliere; lo chiama indietro e lo ( ) minaccia, e spinge al galoppo ( ) Brigliadoro. grama furia rea gli a tutta briglia caccia strizzando l’occhio al lettore, facendogli intendere che Orlando sta inseguendo un fantasma e non la vera Angelica: ma anche lui ammette che non è facile distinguere il vero dall’illusione. (vv. 17-18) Il narratore commenta costruzione alla latina con il complemento di termine. 23 gli minacccia: è il nome del cavallo di Orlando. 24 Brigliadoro: 7 Non resta quel , né gli risponde, 25 ▶ fellon all’alta preda, al gran guadagno intento, e sì ratto ne va per quelle fronde, che saria tardo a seguitarlo il vento. L’un fugge, e l’altro caccia; e le profonde selve s’odon sonar d’alto lamento. 30 Correndo usciro in un gran prato; e quello avea nel mezzo un grande e ricco ostello. ottava 7 Quel vigliacco ( ) non si ferma né gli risponde, tutto preso ( ) dalla sua nobile preda e dal grande beneficio [che ne deriva]; e fugge in mezzo a quelle fronde così veloce ( ) che il vento sarebbe lento ( ) a inseguirlo. L’uno fugge e l’altro lo insegue; e nel profondo delle selve si ode risuonare un acuto lamento. Al galoppo, sbucarono ( ) [uscendo dal bosco] in un grande prato; e questo presentava ( ) al centro un grande e ricco palazzo ( ). fellon intento sì ratto saria tardo usciro avea ostello TRECCANI ▶ Le parole valgono Se prendessimo alla lettera tutte le parole, il nostro vocabolario si impoverirebbe. Anche gli epiteti più disdicevoli possono avere un’accezione simpatica, anzi accade spesso che questa accezione prevalga nell’uso sul significato originario al punto di cancellarlo dal linguaggio quotidiano. Se fossimo al tempo dell’epica cavalleresca, il sostantivo sarebbe l’insulto più grave, designando il vigliacco traditore, il ribelle sleale e scellerato. Ma oggi esclamare «Ah, , volevi farmela!» occhieggia scherzosamente al briccone che cerca di soffiarti l’ultimo cioccolatino rimasto in tavola. fellone fellone fellone ➔ Individua tra i seguenti epiteti quelli che meno si prestano a essere rivestiti di una coloritura ironica: brigante ; mascalzone ; malandrino ; farabutto ; delinquente ; lazzarone ; criminale . 8 Di vari marmi con suttil lavoro edificato era il . palazzo altiero Corse dentro alla porta messa d’oro 35 con la donzella in braccio il cavalliero. Dopo non molto giunse Brigliadoro, che porta Orlando disdegnoso e fiero. Orlando, come è dentro, gli occhi gira; né più il guerrier, né la donzella mira. 40 ottava 8 Il superbo ( ) palazzo era stato edificato con raffinata ( ) lavorazione di vari marmi. Il cavaliere con Angelica in braccio entrò nel portone ornato d’oro. Dopo poco tempo giunse Brigliadoro con in sella Orlando dall’aspetto ostile e feroce. Appena giunge dentro il palazzo, Orlando si guarda intorno, ma non vede ( ) più né il guerriero né la fanciulla. altiero suttil mira Orlando entra nel palazzo: finemente lavorato, esso non è altro che un fatto apposta per depistare, un luogo incantato, creato dal mago Atlante per intrattenere i cavalieri cristiani e impedire loro di uccidere il suo pupillo Ruggiero. (vv. 33-40) labirinto 9 Subito smonta, e fulminando passa dove più dentro il bel tetto s’alloggia: , né lassa corre di qua, corre di là che non vegga ogni camera, ogni loggia. Poi che i segreti d’ogni stanza bassa 45 ha cerco invan, su per le scale poggia; e non men perde anco a cercar di sopra, che perdessi di sotto, il tempo e l’opra. ottava 9 Immediatamente scende da cavallo e come un fulmine ( ) entra sempre più all’interno del bel palazzo: corre di qua, corre di là e non manca ( ) di esplorare ogni camera e ogni portico. Dopo aver indagato invano gli angoli più nascosti delle stanze al piano terra ( ), sale ( ) le scale e anche ( ) al piano di sopra non perde meno tempo e fatica ( ) a cercare di quanto ne abbia perso di sotto. fulminando lassa stanza bassa poggia anco opra L’affannosa ricerca di Orlando è, in fin dei conti, un , come si capisce da quest’espressione, enfatizzata dalla ripetizione del verbo . (v. 43) ritornare sempre sui propri passi corre dove, più all’interno, si estende ( ) il palazzo. 42 dove… s’alloggia: s’alloggia 10 D’oro e di seta i letti ornati vede: nulla de muri appar né de pareti; 50 che quelle, e il suolo ove si mette il piede, son da cortine ascose e da tapeti. va il conte Orlando e riede; Di su di giù né per questo può far gli occhi mai lieti che riveggiano Angelica, o quel ladro 55 che n’ha portato il bel viso leggiadro. ottava 10 Vede i letti adornati d’oro e di seta: dei muri e delle pareti nulla è visibile; perché quelle, e così il pavimento su cui si mette piede, sono coperti da arazzi ( ) e da tappeti. Il conte Orlando sale e scende e torna continuamente ( ) sui suoi passi; né per questo può rallegrarsi nel rivedere Angelica o quel mascalzone ( ) che ha rapito il suo bel ( ) volto. cortine riede ladro leggiadro Il movimento del paladino è circolare: un (vv. 53 e 57) errare , come lascia intendere il narratore, che si diverte a indicare ripetutamente le coordinate spaziali di un vagare senza esito. inconcludente Orlando è conte di Blaye (Brava in italiano). 53 conte: 11 E invano il passo mentre or quinci or quindi movea, pien di travaglio e di pensieri, Ferraù, Brandimarte e il re Gradasso, re Sacripante et altri cavallieri 60 vi ritrovò, ch’andavano alto e basso, né men facean di lui sentieri; vani e si ramaricavan del malvagio invisibil signor di quel palagio. ottava 11 E mentre un po’ di qua un po’ di là ( ) vagava, pieno di affanni e di preoccupazioni, vi incontrò Ferraù, Brandimarte, il re Gradasso, Sacripante e altri cavalieri che andavano su e giù ( ), e facevano percorsi a vuoto ( ) non meno di lui, e si lamentavano ( ) del crudele, invisibile padrone di quel palazzo. or quinci or quindi alto e basso vani sentieri si ramaricavan L’infruttuosa caccia di Orlando è resa anche sul dalla ripresa dello stesso concetto di “vanità”, di inutilità (ripreso anche al v. 65). (v. 62) piano lessicale come abbiamo visto, sono altri personaggi del poema. Ferraù è un cavaliere saraceno; Brandimarte è un cavaliere cristiano, amico di Orlando; Gradasso è un re saraceno, dotato di forza favolosa; Sacripante è un altro re saraceno, anch’egli follemente innamorato di Angelica. 59-60 Ferraù… re Sacripante: 12 Tutti cercando , tutti gli danno 65 il van colpa di furto alcun che lor fatt’abbia: del destrier che gli ha tolto, altri è in affanno; ch’abbia perduta altri la donna, arrabbia; altri d’altro l’accusa: e così stanno, che non si san partir di quella gabbia; 70 e vi son molti, a questo inganno presi, stati . le settimane intiere e i mesi ottava 12 Mentre tutti cercano ciò che è inutile, tutti lo accusano di aver rubato loro qualcosa: uno è agitato perché gli ha sottratto il cavallo ( ); un altro si arrabbia per aver perduto la donna; un altro lo accusa di qualcos’altro: e così rimangono ( ), poiché non sono capaci di uscire da quella trappola; e molti, vittime di questo inganno, hanno trascorso lì settimane intere e mesi. destrier stanno Con un’ il narratore ci informa del tempo che i cavalieri trascorreranno nel palazzo, che è un luogo inesistente, metafora dei nostri desideri destinati a non avverarsi mai. (v. 72) iperbole pagina 594 VERSO L’ESAME COMPRENDERE E ANALIZZARE In che modo si manifesta la presenza di Angelica 1 nel castello? Che cosa fa Orlando, appena entrato nel palazzo? 2 Quali personaggi incontra Orlando durante la sua 3 caccia e che cosa stanno facendo? Per quale ragione il narratore indugia nella descrizione 4 dello splendore del palazzo? L’espressione (v. 38) è 5 disdegnoso e fiero un ossimoro. a un’anafora. b un chiasmo. c un’endiadi. d L’espressione (v. 42) è 6 il bel tetto una metonimia. a una metafora. b una sineddoche. c un’allitterazione. d INTERPRETARE Che cosa rappresenta, a tuo giudizio, il palazzo 7 di Atlante? E quale concezione della vita da parte del narratore emerge dal suo racconto delle vane ricerche dei cavalieri che vi finiscono intrappolati? Ragiona su questi aspetti in un testo di venti righe circa.