ANALIZZA TU – VERSO L’ESAME DI STATO T5 La «verità effettuale» , XV Il Principe Con questo capitolo inizia la discussione delle qualità personali del «principe nuovo». L’argomento è scottante, anche perché il taglio dato alla questione da Machiavelli è del tutto originale. Con coraggio l’autore sa di ingaggiare da questo punto in poi una lotta contro il senso comune. Messe al bando le utopistiche o moralistiche concezioni della politica che avevano dettato legge fino a quel momento, Machiavelli intende richiamarsi esclusivamente alla  verità effettuale della cosa . L’autonomia della politica De his rebus quibus homines et praesertim principes laudantur aut vituperantur 1 Resta ora a vedere quali debbino essere e’ modi e governi di uno principe o co’  2 sudditi o con li amici. E perché io so che molti di questo hanno scritto,   dubito,          5 scrivendone ancora io, non essere tenuto prosuntuoso, partendomi massime, nel 3 . Ma sendo l’intenzione mia stata  disputare questa materia, da li ordini delli altri 4 scrivere cosa che sia utile a chi la intende, mi è parso più conveniente   5 andare dreto che alla immaginazione di essa. E molti si sono  alla verità effettuale della cosa 6 immaginati republiche e principati che non si sono mai visti né conosciuti in vero      essere. Perché gli è tanto discosto da come si vive a come si doverrebbe vivere,  10 7 che colui che lascia quello che si fa, per quello che si doverrebbe fare, impara più  presto la ruina che la perservazione sua: perché uno uomo che voglia fare in tutte  8 le parte professione di buono, conviene che ruini in fra tanti che non sono buoni.  9 Onde è necessario, volendosi uno principe mantenere, imparare a potere essere      non buono e usarlo e non usarlo . 15 secondo la necessità 10 Pur conoscendo i rischi del proprio , Machiavelli rivendica la distanza del proprio approccio alla materia da quello di chi lo ha preceduto. (rr. 4-6) criterio metodologico Mentre la tradizionale trattatistica politica è ispirata a , Machiavelli intende descrivere la realtà oggettivamente, senza trasfigurarla. (rr. 7-8) precetti morali La è una rispetto alla morale: solo un comportamento pragmatico può garantire il mantenimento del potere. (rr. 14-15) politica scienza autonoma    Quali sono le cose per cui gli uomini e specialmente i principi sono lodati o biasimati. 1 DE HIS... VITUPERANTUR:    rapporti. 2 governi:    soprattutto perché mi allontano. 3 partendomi massime:    metodi. 4 ordini:    rispondente all’intento. 5 conveniente:    analizzare la realtà così com’è nei fatti, piuttosto che una realtà immaginaria o ideale inesistente. 6 andare… essa:    esistere effettivamente nella realtà. 7 in vero essere:    c’è tanta differenza ( ) tra come si vive e come si dovrebbe vivere che chi trascura i fatti reali ( ) a favore di auspici astratti ( ) si prepara più alla propria rovina che alla propria salvezza. 8 gli è… perservazione sua: gli è tanto discosto quello che si fa quello che si doverrebbe fare    in ogni cosa. 9 in tutte le parte:    per cui è indispensabile, per un principe che intenda conservare il potere, imparare ad agire anche non da buono, e comportarsi o meno in tal modo secondo il bisogno. 10 Onde è necessario… secondo la necessità: Lasciando adunque addreto le cose circa uno principe  immaginate, e discorrendo quelle che sono vere, dico che tutti li uomini, quando se ne parla, e massime e’ principi,  per essere posti più alti, sono notati di alcune di queste  11     qualità che arrecano loro . E questo è che   20 o biasimo o laude 12 alcuno  è tenuto liberale, alcuno misero, – usando uno  13 14 15 termine toscano, perché avaro in nostra lingua è ancora colui  che per rapina desidera di avere: misero chiamiamo noi  quello che si astiene troppo di usare il suo; – alcuno è tenuto      donatore, alcuno rapace; alcuno crudele, alcuno piatoso;   25 16 17 l’uno    , l’altro fedele; l’uno effeminato e pusillanime, l’altro feroce e animoso;  ▶ fedifrago 18 l’uno umano, l’altro superbo; l’uno lascivo, 19 l’altro casto; l’uno intero, 20 l’altro astuto; 21 l’uno duro, l’altro facile; 22 l’uno grave, l’altro leggieri; 23 l’uno religioso,  l’altro incredulo, 24  e simili. E io so che ciascuno confesserà che sarebbe      uno principe trovarsi, di tutte le soprascritte qualità, quelle  30 laudabilissima cosa che sono tenute buone. perché le non si possono avere tutte né interamente  Ma osservare, per le condizioni umane che non lo consentono, è necessario essere  tanto prudente ch’e’ sappi fuggire la infamia di quegli vizi che gli torrebbono lo  stato; e da quegli che non gliene tolgono guardarsi, s’e’ gli è possibile: ma non  25     possendo, vi si può con meno respetto lasciare andare. Ed etiam  non si curi di  35 26 27 incorrere nella infamia di quelli vizi, sanza e’ quali possa difficilmente salvare lo  stato; perché, se si considera bene tutto, si troverrà qualche cosa che parrà virtù, e  seguendola sarebbe la ruina sua: e qualcuna altra che parrà vizio, e seguendola ne  riesce la sicurtà e il bene essere suo. Qui l’autore mostra il proprio : accingendosi a elencare una serie di qualità, precisa che non tutte quelle positive sono adatte a raggiungere gli scopi prefissati e quelle negative possono, al contrario, rivelarsi utilissime. (rr. 16-20)  relativismo etico Il è qui reso anche stilisticamente: anche se sarebbe auspicabile il contrario, la logica del potere insegna che anche i vizi possono essere necessari a conservare lo Stato. (rr. 29-30 e 31) contrasto tra «verità effettuale» e «immaginazione di essa» TRECCANI ▶ Le parole valgono Il verbo latino , che vuol dire “rompere”, dà vita a molti vocaboli italiani, da a . Insieme a , crea un aggettivo che designa un individuo spregevole: colui che rompe i patti, mancando di fede e tradendo la parola data. Una caratteristica, questa, frequente nelle relazioni politiche ma che si estende anche a quelle matrimoniali: è infatti definito – oggi per lo più scherzosamente – il coniuge adultero.  fedifrago frangere infrangibile frattura foedus fedifrago ➔  Il lessico dell’infedeltà è quanto mai vario: non c’è che l’imbarazzo della scelta. In questo elenco di aggettivi individua quale non è sinonimo di fedifrago : manigoldo ; spergiuro ; rinnegato ; sleale ; fellone ; traditore .    giudicati per (latinismo). 11 notati di:    intendo dire che. 12 E questo è che:    qualcuno. 13 alcuno:    generoso. 14 liberale:    avaro. 15 misero:    esoso. 16 rapace:    pietoso. 17 piatoso:    traditore dei patti. 18 fedifrago:    dissoluto. 19 lascivo:    onesto e leale. 20 intero:    nel senso di falso, doppio. 21 astuto:    accomodante. 22 facile:    incostante. 23 leggieri:    ateo. 24 incredulo:    è necessario (per un principe) che sia così prudente da saper evitare quei vizi che gli farebbero perdere ( ) lo Stato. 25 è necessario essere tanto prudente… lo stato: torrebbono    si può abbandonare a essi con meno riguardo. 26 vi si può con meno respetto lasciare andare:    anche (latino). 27 etiam:  pagina 659  RISCRITTURA IN ITALIANO MODERNO di Carmine Donzelli Resta ora da vedere quali devono essere i modi e i comportamenti di un principe con i sudditi e con gli amici. E poiché io so che molti hanno scritto su questo, mi viene il dubbio, scrivendone anch’io, di essere considerato presuntuoso, soprattutto perché, nel ragionare di tale argomento, mi allontanerò dalle argomentazioni degli altri. Ma essendo mia intenzione scrivere cosa che sia utile a chi la intenda, mi è parso più conveniente seguire l’effettiva verità della cosa, piuttosto che il modo con cui essa viene immaginata. E molti si sono immaginati repubbliche e principati che non si sono mai visti né conosciuti nella realtà. Perché è tale la distanza da come si vive a come si dovrebbe vivere, che colui che tralascia ciò che si fa, per seguire ciò che si dovrebbe fare, conosce la sua rovina prima che la sua salvezza: giacché un uomo che voglia fare in ogni occasione professione di bontà, è destinato a soccombere, in mezzo a tanti che buoni non sono. Perciò, se un principe vuole durare, è necessario che impari a non essere buono, per poi servirsi o meno di questa possibilità, a seconda della necessità. Lasciando dunque da parte, a proposito di un principe, le cose immaginate, e venendo a quelle che sono vere, dico che quando si parla degli uomini in generale (e in particolare dei principi, per il fatto che stanno più in alto), ad essi vengono attribuite alcune qualità che arrecano loro o biasimo o lode. Cioè a dire, qualcuno è considerato liberale, qualcuno misero - per usare un termine toscano, giacché avaro nella nostra lingua è colui che desidera di possedere anche per rapina, e noi chiamiamo misero colui che sta troppo attento a non usare il suo -; qualcuno è considerato prodigo, qualcuno rapace; qualcuno crudele, qualcuno pietoso; l’uno fedifrago, l’altro fedele; l’uno effeminato e pusillanime, l’altro feroce e rancoroso; l’uno umano, l’altro superbo; l’uno lascivo, l’altro casto; l’uno schietto, l’altro astuto; l’uno severo, l’altro condiscendente; l’uno serio, l’altro leggero; l’uno religioso, l’altro miscredente, e così via. E io so che ciascuno ammetterà che sarebbe cosa lodevolissima se un principe si trovasse ad avere, tra tutte le qualità soprascritte, solo quelle ritenute buone. Ma giacché non si possono avere tutte, né praticare fino in fondo, perché le condizioni umane non lo consentono, è necessario che un principe sia tanto accorto da saper sfuggire alla cattiva fama di quei vizi che gli toglierebbero lo stato, sapendosi guardare da quelli che non glielo tolgono, laddove possibile; e laddove impossibile, lasciandosi andare ad essi con meno scrupolo. E dunque, non si preoccupi di incorrere nella cattiva fama di quei vizi senza i quali difficilmente potrebbe salvare lo stato; perché, a ben considerare tutto quanto, si troverà qualche cosa che sembrerà virtù, e che invece se la seguisse sarebbe la sua rovina, e qualche altra cosa che sembrerà vizio, mentre se la seguirà gliene verranno sicurezza e benessere.  pagina 660  VERSO L’ESAME Comprendere E ANALIZZARE Qual è l’argomento di questo capitolo? Sintetizzane il contenuto in 6-8 righe. 1  Perché all’inizio del capitolo l’autore fa una premessa di tipo metodologico? 2  In che cosa il metodo elaborato da Machiavelli differisce da quello degli altri trattatisti? 3  Per quale ragione Machiavelli presenta le dodici coppie di caratteristiche opposte che possono contraddistinguere un principe? 4  Con le affermazioni esposte alle rr. 31-35, Machiavelli intende dire che il principe può liberamente lasciarsi andare ai vizi? 5  In che modo, in questo capitolo ma un po’ in tutto il , lo stile rispecchia il contenuto? 6  Principe interpretare Che cosa costituisce per Machiavelli la virtù? Ti sembra che essa rappresenti un valore anche per un politico di oggi che ambisca al consenso popolare e al mantenimento del potere? Argomenta il tuo punto di vista in un testo di circa 30 righe. 7  Veduta  , incisione del XVI secolo. Parigi, Biblioteca Nazionale di Francia. di Firenze