(rr. 29-30 e 31) Il contrasto tra «verità effettuale e «immaginazione di essa è qui reso anche stilisticamente: anche se sarebbe auspicabile il contrario, la logica del potere insegna che anche i vizi possono essere necessari a conservare lo Stato. 30 35 l uno fedifrago,18 l altro fedele; l uno effeminato e pusillanime, l altro feroce e animoso; l uno umano, l altro superbo; l uno lascivo,19 l altro casto; l uno intero,20 l altro astuto;21 l uno duro, l altro facile;22 l uno grave, l altro leggieri;23 l uno religioso, l altro incredulo,24 e simili. E io so che ciascuno confesserà che sarebbe laudabilissima cosa uno principe trovarsi, di tutte le soprascritte qualità, quelle che sono tenute buone. Ma perché le non si possono avere tutte né interamente osservare, per le condizioni umane che non lo consentono, è necessario essere tanto prudente ch e sappi fuggire la infamia di quegli vizi che gli torrebbono lo stato;25 e da quegli che non gliene tolgono guardarsi, s e gli è possibile: ma non possendo, vi si può con meno respetto lasciare andare.26 Ed etiam27 non si curi di incorrere nella infamia di quelli vizi, sanza e quali possa difficilmente salvare lo stato; perché, se si considera bene tutto, si troverrà qualche cosa che parrà virtù, e seguendola sarebbe la ruina sua: e qualcuna altra che parrà vizio, e seguendola ne riesce la sicurtà e il bene essere suo. 18 fedifrago: traditore dei patti. 19 lascivo: dissoluto. 20 intero: onesto e leale. 21 astuto: nel senso di falso, doppio. 22 facile: accomodante. 23 leggieri: incostante. 24 incredulo: ateo. 25 è necessario essere tanto prudente 26 vi si può con meno respetto lasciare andare: si può abbandonare a essi con meno riguardo. 27 etiam: anche (latino). lo stato: è necessario (per un principe) che sia così prudente da saper evitare quei vizi che gli farebbero perdere (torrebbono) lo Stato. fedifrago Il verbo latino frangere, che vuol dire rompere , dà vita a molti vocaboli italiani, da infrangibile a frattura. Insieme a foedus, crea un aggettivo che designa un in- Le parole valgono dividuo spregevole: colui che rompe i patti, mancando di fede e tradendo la parola data. Una caratteristica, questa, frequente nelle relazioni politiche ma che si estende anche a quelle matrimoniali: fedifrago è infatti definito oggi per lo più scherzosamente il coniuge adultero. Il lessico dell infedeltà è quanto mai vario: non c è che l imbarazzo della scelta. In questo elenco di aggettivi individua quale non è sinonimo di fedifrago: manigoldo; spergiuro; rinnegato; sleale; fellone; traditore. di Carmine Donzelli RISCRITTURA in ITALIANO MODERNO Resta ora da vedere quali devono essere i modi e i comportamenti di un principe con i sudditi e con gli amici. E poiché io so che molti hanno scritto su questo, mi viene il dubbio, scrivendone anch io, di essere considerato presuntuoso, soprattutto perché, nel ragionare di tale argomento, mi allontanerò dalle argomentazioni degli altri. Ma essendo mia intenzione scrivere cosa che sia utile a chi la intenda, mi è parso più conveniente seguire l effettiva verità della cosa, piuttosto che il modo con cui essa viene immaginata. E molti si sono immaginati repubbliche e principati che non si sono mai visti né conosciuti nella realtà. Perché è tale la distanza da come si vive a come si dovrebbe vivere, che colui che tralascia ciò che si fa, per seguire ciò che si dovrebbe fare, conosce la sua rovina prima che la sua salvezza: giacché un uomo che voglia fare in ogni occasione professione di bontà, è destinato a soccombere, in mezzo a tanti che buoni non sono. Perciò, se un principe vuole durare, è necessario che impari a non essere buono, per poi servirsi o meno di questa possibilità, a seconda della necessità. Lasciando dunque da parte, a proposito di un principe, le cose immaginate, e venendo a quelle che sono vere, dico che quando si parla degli uomini in generale (e in particolare dei principi, per il fatto che stanno più in alto), ad essi vengono attribuite alcune qualità che arrecano loro o biasimo o lode. Cioè a dire, qualcuno è considerato liberale, qualcuno misero per usare un termine toscano, giacché avaro nella nostra lingua è colui che desidera di possedere anche per rapina, e noi chiamiamo misero colui che sta troppo attento a non usare il suo ; qualcuno è considerato prodigo, qualcuno rapace; qualcuno crudele, qualcuno pietoso; l uno fedifrago, l altro fedele; l uno effeminato e pusillanime, l altro feroce e rancoroso; l uno umano, l altro superbo; l uno lascivo, l altro casto; l uno schietto, l altro astuto; l uno severo, l altro condiscendente; l uno serio, l altro leggero; l uno religioso, l altro miscredente, e così via. E io so che ciascuno ammetterà che sarebbe cosa lodevolissima se un principe si trovasse ad avere, tra tutte le qualità soprascritte, solo quelle ritenute buone. Ma giacché non si possono avere L AUTORE / NICCOL MACHIAVELLI / 659