PARLARE E SCRIVERE BENE TRANSITIVI o INTRANSITIVI o tutt e due Il mal ch io fuggo, scrive Michelangelo al v. 5. Come hai visto nella parafrasi, il verbo fuggo non ha qui il consueto uso intransitivo che siamo soliti attribuirgli: noi fuggiamo da un pericolo, dal carcere o verso il mare. In questo caso, infatti, ha il significato di evitare , scansare , rifuggire e si comporta come un comune verbo transitivo, reggendo un complemento oggetto (il mal). Ciò non costituisce un anomalia: sono molti i verbi che possono essere usati ora come transitivi ora come intransitivi. Esistono persino verbi intransitivi che possono avere un funzionamento transitivo quando reggono un complemento dell oggetto (definito proprio per questo interno ) costituito da una parola che ha la stessa radice o appartiene alla loro stessa area di significato: Giacomo dorme sonni tranquilli. Diffido della sua commozione: è solito piangere lacrime di coccodrillo. Invidio mio cugino, perché ha vissuto una vita avventurosa. sia transitivo o intransitivo. Il differente funzionamento può determinare diverse sfumature di significato. Facciamo un esempio: Il contadino brucia gli sterpi. La foresta brucia. Nella prima frase, il verbo brucia è transitivo e vuol dire consuma, distrugge con il fuoco ; nella seconda è invece intransitivo e significa è in fiamme . Oppure: Ti ho detto che devi finire i compiti! La lezione finisce alle 14. Il verbo finire acquista il significato ora di portare a termine (transitivo), ora di avere termine (intransitivo). PROVA TU Qui trovi un elenco di verbi con uso transitivo e intransitivo. Scrivi sul quaderno per ognuno di essi una frase con l una e con l altra funzione: avanzare; cambiare; mancare; suonare; aumentare. In molti casi, proprio come accade al verbo fuggire, il significato del verbo cambia, a seconda che Gaspara Stampa | LA VITA | Cultura e mondanità Nata a Padova tra il 1520 e il 1525, Gaspara Stampa si trasferisce a Venezia nel 1531, dopo la morte del padre, con la madre, la sorella e il fratello. Bellissima e colta, cantatrice (anche delle poesie dell amato Petrarca) e poetessa, entra a far parte della società raffinata e mondana della città, conducendo una vita libera e spregiudicata. Tra i suoi amori, il più importante, e sofferto, è quello con il conte Collatino di Collalto, uomo d armi, scienziato e anch egli poeta. La morte, improvvisa e precoce (Gaspara è all incirca trentenne), a Venezia nel 1554, spezza la sua folgorante carriera di donna di successo, ma alimenta il mito postumo di romantica creatura appassionata. FISSO I CONCETTI Gaspara Stampa offre un resoconto autobiografico e spontaneo del proprio amore tormentato. | LE OPERE | Le Rime, confessioni autobiografiche Gran parte delle 311 Rime di Gaspara, pubblicate postume dalla sorella, è dedicata al suo grande amore: un amore trasferito sulla pagina con fresca vitalità, senza lo studio tecnico e la ricercatezza lessicale di molti altri autori petrarchisti. I lettori romantici esalteranno nel suo canzoniere la passione amorosa, per nulla platonica, che vi è espressa. Attratti dalla compenetrazione di arte e vita, che rappresenta la caratteristica originale della poesia di Gaspara, la dipingeranno come una rediviva Saffo (la grande poetessa greca del VII-VI secolo a.C.), ispirata protagonista di una vicenda amorosa reale e totale. Esagerazioni a parte, Gaspara Stampa fornisce indubbiamente una versione quotidiana, quasi prosastica, del modello petrarchesco, da lei trasformato consapevolmente nel resoconto autobiografico di un amore vissuto senza risparmio di energia e di passione. LA POESIA E LA PROSA DEL CINQUECENTO / 701