ANALIZZA VERSO L ESAME DI STATO TU Le virtù del gentiluomo / T5 / Baldassarre Castiglione, Il libro del Cortegiano, I, 26 / La fondamentale qualità della misura / (rr. 1-6) Nel delineare il perfetto uomo di corte, l autore evidenzia l importanza dell imitazione, un principio fondamentale del classicismo umanisticorinascimentale. Autocontrollo e naturalezza: il cortigiano perfetto non può prescindere da tali virtù, che deve sviluppare grazie a un accorta imitazione di maestri impeccabili. A parlare è il conte Ludovico Canossa (1475-1532), che delinea in questo passo fondamentale la nuova forma del vivere a corte proposta da Castiglione. 5 10 15 (rr. 22-24) Ecco un altra virtù fondamentale: la sprezzatura, ovvero la capacità di far sembrare spontanea ogni espressione di sé. 20 Chi adunque vorrà esser bon discipulo,1 oltre al far le cose bene, sempre ha da metter ogni diligenzia per assimigliarsi2 al maestro e, se possibil fosse, transformarsi in lui. E quando già si sente aver fatto profitto,3 giova molto veder diversi omini di tal professione4 e, governandosi con quel bon giudicio che sempre gli ha da esser guida,5 andar scegliendo or da un or da un altro varie (rr. 6-9) La metafora cose. E come la pecchia6 ne verdi prati sempre tra l erbe va delle api che traggono carpendo i fiori,7 così il nostro cortegiano averà da rubare il nettare tra i vari questa grazia da que che8 a lui parerà che la tenghino9 e da ori serve a mostrare quanto sia importante ciascun quella parte10 che più sarà laudevole; e non far come per un cortigiano un amico nostro, che voi tutti conoscete, che si pensava estrarre ispirazione dalla propria molteplice ser molto simile al re Ferrando minore d Aragona,11 né in alesperienza. tro avea posto cura d imitarlo, che nel spesso alzare il capo, torzendo12 una parte della bocca, il qual costume il re avea contratto così da infirmità.13 E di questi molti si ritrovano, (rr. 18-22) La grazia è che pensan far assai, pur che sian simili ad un grand omo in una virtù interiore che permette di evitare qualche cosa;14 e spesso si appigliano a quella che in colui l affettazione, cioè la 15 16 è sola viciosa. Ma avendo io già più volte pensato meco rozza ostentazione delle proprie capacità. onde17 nasca questa grazia, lasciando quelli che dalle stelle l hanno,18 trovo una regula universalissima,19 la qual mi par valer circa questo20 in tutte le cose umane che si facciano o dicano più che alcuna altra, e ciò è fuggir quanto più si po,21 e come un asperissimo22 e pericoloso scoglio, la affettazione;23 e, per dir forse una nova parola, usar in ogni cosa una certa sprezzatura,24 che nasconda l arte25 e dimostri ciò che si fa e dice venir fatto senza fatica 1 bon discipulo: un allievo modello. 2 sempre assimigliarsi: deve sempre im- pegnarsi al massimo per rendersi simile. 3 aver fatto profitto: di aver raggiunto lo scopo prefissato. 4 veder professione: vedere esempi di vari cortigiani (omini di tal professione). 5 governandosi guida: regolandosi con la saggezza (bon giudicio) che deve sempre guidarlo. 6 pecchia: ape. 7 va i fiori: prende il nettare dai diversi fiori. 8 da que che: da coloro i quali. 9 tenghino: possiedano. 10 quella parte: quell aspetto del carattere. 11 Ferrando minore d Aragona: Ferdinando II d Aragona (1467-1496), noto anche come Ferrandino, re di Napoli dal 1495 al 1496. 12 torzendo: torcendo. 13 contratto infirmità: assunto a causa di una malattia. 14 molti si ritrovano in qualche cosa: si trovano molte persone che pensano di realizzare grandi imprese solo perché assomigliano in qualcosa a una persona importante. 15 è sola viciosa: è l unica difettosa. 16 meco: tra me e me (latinismo). 17 onde: da dove. 18 lasciando l hanno: a parte quelli che ce l hanno come dote innata. 19 universalissima: di assoluta validità generale. 20 circa questo: a questo proposito. 21 si po: si può. 22 asperissimo: durissimo. 23 affettazione: artificiosità, modo di comportarsi non spontaneo. 24 sprezzatura: elegante disinvoltura. 25 arte: l artificio. X Le parole valgono affettazione Prosciutto e mortadella non c entrano nulla. Anche se la parola affettazione ci fa venire in mente una salumeria, la sua etimologia ci riconduce sulla strada giusta: in latino affectare significa desiderare , e chi parla, si veste o si comporta in modo affettato ha una gran voglia di apparire diverso da come realmente è. Alla fine, purtroppo per lui, chi ricorre all affettazione non sarà creduto, come capita a tutti quelli che esibiscono un modo di fare troppo ricercato e artificioso. £ Individua la frase in cui l aggettivo affettato è usato a sproposito: «La sua cortesia affettata mi disturba ; «Quando si è troppo violenti, si è sempre affettati ; «Durante l interrogazione di matematica, Giovanni usa sempre modi affettati per compiacere il professore . LA POESIA E LA PROSA DEL CINQUECENTO / 717