VIDEO I Ricordi di Francesco Guicciardini Testi PLUS Empirismo e senso pratico La natura umana I Ricordi Scritti in un arco di tempo molto lungo (la prima redazione risale al 1512, l ultima al 1530), i Ricordi sono una serie di brevi riflessioni, condensate in 221 testi, che contengono il succo del pensiero guicciardiniano. Inizialmente considerati il frutto di una divagazione o degli «ozi tra un incarico politico e l altro, essi tuttavia presentano di stesura in stesura un argomentazione sempre più serrata e analitica: nella redazione definitiva, l autore ridimensiona i riferimenti alla realtà fiorentina e all attualità per meditare invece sui problemi universali del comportamento umano. Il titolo non va inteso nel significato che diamo oggi alla parola, ma nel senso di ammonimenti, consigli da ricordare . Pubblicati postumi, i Ricordi nascono come una scrittura privata, stimolata dalla riflessione su diversi argomenti e aspetti della vita (in primo luogo la politica). L opera ha una natura frammentaria e non sistematica e presenta talvolta una certa contraddittorietà, dovuta sia all arco temporale in cui i pensieri vengono scritti, sia alla visione del mondo dell autore, tutt altro che prestabilita e dogmatica. I Ricordi sono perciò l opera che meglio esemplifica l insofferenza di Guicciardini verso ogni tentativo di ricomporre a unità le diverse sfaccettature della realtà, che si presentano sempre in forme specifiche e peculiari. Nei meandri della realtà Escluso ogni impianto ideologico, l obiettivo che si propone Guicciardini è quello di fare ordine nella complessità del reale, cercare di rintracciare di volta in volta, caso per caso, un filo di Arianna per uscire dal confuso labirinto dei comportamenti umani. Le antiche certezze sono svanite per sempre ma questo non implica la rinuncia alla conoscenza o un abbandono al fatalismo: al contrario, tale consapevolezza lo induce a registrare l aspetto mutevole della realtà («la varietà delle circunstanze ), ad analizzarlo senza sovrastrutture per quello che è, e a coglierne la natura specifica attraverso singole ricognizioni, per frammenti, tenendo presente che forze ingovernabili (la «fortuna ) esercitano il proprio dominio sulle cose umane. FISSO I CONCETTI I concetti fondamentali del pensiero di Guicciardini: «discrezione : insieme di concretezza e moderazione; «prudenza : disposizone innata che si rafforza con l esperienza; «particulare : l interesse personale per salvaguardare reputazione e onore. «Discrezione e «prudenza Guicciardini, del resto, rinuncia a disegni generali e collettivi: per lui conta solo la dimensione personale. In questo ripiegamento nella sfera privata, la missione decisiva per l individuo è salvaguardare la propria identità e dignità. Per riuscirvi, l uomo deve sapersi orientare sulla base della «discrezione , un insieme di concretezza e moderazione, qualità che non si ricava dalla lettura dei libri, ma dalla «prudenza naturale , cioè da una disposizione innata, a sua volta esercitata e rafforzata grazie all esperienza. La «discrezione permette di cogliere lo sviluppo e il modificarsi degli avvenimenti senza proiezioni ideali nel futuro, ma solo attraverso un serrato confronto con il presente. senza dubbio un atteggiamento difensivo, che vuole evitare i rischi e le avventure e invita invece a soppesare le circostanze, a impedire forzature, a far coincidere «saviezza con «prudenza e oculatezza. Il «particulare In assenza di ideali collettivi, Guicciardini esorta a inseguire il «particulare , l altro concetto chiave del suo pensiero. Tale concezione non consiste nell egoistica ricerca del beneficio personale e materiale, ma nel tentativo di salvaguardare, in mezzo a una realtà caotica, la capacità di «mantenersi la riputazione e el buono nome (ricordo 218). Anche se questo non esclude la possibilità di cogliere vantaggiose opportunità di cariche, onori e retribuzioni, Guicciardini nobilita il concetto del «particulare facendo sì che convenienza e benefici privati non siano in contrapposizione con gli interessi della comunità e il bene dello Stato. Ciò non toglie che una tale visione abbia poco o nulla di epico: lo stesso autore, per esempio, ammette senza remore di aver fatto carriera nello Stato pontificio seguendo il proprio «particulare , pur sognando un mondo affrancato dalla «tirannide di questi scelerati preti . 720 / UMANESIMO E RINASCIMENTO