intre cci CINEMA Il sacro Graal e la Tavola Rotonda Dal ciclo bretone al grande schermo La materia di Bretagna affascina da sempre registi sia europei sia americani: nella storia del cinema si susseguono film legati alla ricerca del sacro Graal e alle vicende di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Spesso le trame sono state rielaborate in prospettiva moderna e adattate a contesti diversi da quello cavalleresco. Alla conquista del sacro Graal Nel 1978 ric Rohmer realizza Perceval, traducendo personalmente in ottonari l opera di Chrétien de Troyes per renderla più comprensibile al pubblico contemporaneo. La messa in scena è di gusto teatrale e stilizzata, le musiche sono eseguite con strumenti d epoca, la recitazione è straniata: il risultato è un film semplice , essenziale e raffinato. Una rilettura in chiave psicologica e moderna è quella di Terry Gilliam, con La leggenda del Re Pescatore (1991): qui il Graal si nasconde fra i grattacieli di Manhattan, e la sua conquista è un inno alla purezza dei folli e alla redenzione dal materialismo della presunta civiltà. Nel 1989 Steven Spielberg ripesca il sacro calice con Indiana Jones e l ultima crociata, terzo atto della saga dell archeologo impersonato da Harrison Ford. Tra malvagi nazisti, trabocchetti mortali ed emozioni senza sosta, la caccia si dipana da Venezia a Berlino all antica Petra in una serrata lotta del bene contro il male. 76 / LE ORIGINI E IL DUECENTO S A sinistra, Robin Williams e Jeff Bridges nella Leggenda del Re Pescatore (1991); a destra, Harrison Ford e Sean Connery in Indiana Jones e l ultima crociata (1989). Attorno al Graal ruota anche il thriller di Ron Howard Il codice da Vinci (2006), tratto dall omonimo best seller di Dan Brown. Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda Nel 1953 Richard Thorpe gira I cavalieri della Tavola Rotonda, con due divi del tempo, Robert Taylor (Lancillotto) e Ava Gardner (Ginevra). Lancillotto e Ginevra (1974), del minimalista Robert Bresson, nega la tradizionale ricostruzione storico-fiabesca e le atmosfere romantiche per concentrarsi invece sul vero : la tragicità del mondo e della vita. Con La spada nella roccia (1963) di Walt Disney, il ciclo arturiano coinvolge il cinema d animazione. Dalla stessa storia (riveduta e ampliata) parte John Boorman nel sontuoso ed enfatico Excalibur (1981), che guarda con nostalgia a una mitica età dell oro, a un tempo dell armonia tra l umanità e la Natura perduto per sempre. In anni più recenti il cinema americano continua ad attingere liberamente dal ciclo bretone. Piegando la leggenda alle istanze di Hollywood, Il primo cavaliere (1995) di Jerry Zucker fa morire re Artù, così che Ginevra e Lancillotto possano amarsi; nello stesso anno, Michael Gottlieb s ispira al romanzo di Mark Twain del 1899 e gira Un ragazzo alla corte di re Artù, ambientato nel presente. La cornice tradizionale è stravolta anche in King Arthur (2004) di Antoine Fuqua, in cui Artù è un inedito eroe romano-britannico.