Aminta L’ (1573) è una , ovvero un componimento teatrale in versi e accompagnato da musica, divisa in 5 atti, ciascuno seguito da un coro, ed è composta in un’alternanza di endecasillabi (specie nelle parti discorsive) e settenari (prevalenti nelle parti liriche). La struttura Aminta favola pastorale In un’atmosfera di sogno si svolge la delicata storia dei due protagonisti, . Aminta ama Silvia, che però è restia e sdegnosa. Un altro pastore, Tirsi, aiutato dall’esperta Dafne, tenta invano di vincere le ritrosie di Silvia. La vicenda si scioglierà grazie a un equivoco tragico: Aminta tenta di suicidarsi gettandosi da una rupe e Silvia, che lo crede morto, è sconvolta dal rimpianto, dal pentimento e dal dolore. Aminta però si salva e può finalmente unirsi con la donna amata, celebrando in tal modo , tema caro alla letteratura rinascimentale. La trama il giovane pastore Aminta e la bella ninfa Silvia il trionfo d’amore Le rappresentazioni dell’opera a corte riscuotono subito un grande successo, a cui non è estranea, oltre che la sapiente fattura formale del testo, la : sotto il nome e le fattezze dei principali personaggi si nascondono infatti le figure della corte ferrarese, compreso il poeta stesso, che si cela dietro la saggia maschera di Tirsi. componente autobiografica Le caratteristiche principali dell’opera sono la e il in un passato favoloso e lontano, che Tasso sa valorizzare grazie a un’originale fusione di piacevole liricità e languido patetismo. Il tema centrale, come voleva la tradizione pastorale, è quello amoroso, qui evocato come un sentimento legato alla giovinezza, all’innocenza e alla libertà. Tuttavia, mentre esprime l’aspirazione a un mondo di incontaminata dolcezza, il poeta sente il timore di non poterla realizzare: come evidenzia il commosso coro del primo atto, l’amore non diventa mai una libera tensione alla felicità, ma si ricollega sempre a una percezione di incompiutezza, di e di morte incombente. Anche il testo in apparenza più leggero e disincantato di Tasso si rivela, sotto la sorridente superficie dello scherzo letterario, il canto nostalgico di una serenità irraggiungibile. Tra felicità e malinconia raffinatezza gusto dell’evasione irrequieta caducità FISSO I CONCETTI Sotto l’apparente leggerezza, affiora il tema della caducità dell’esistenza e dell’impossibilità di raggiungere la felicità. Maxim Nikiforovich Vorobiev,  , 1848. San Pietroburgo, Museo di Stato Russo. La quercia di Tasso