15 20 25 30 35 40 45 e quando le piace io sopporto la mancanza dei suoi favori, perché a lei non ne venga biasimo. Mi meraviglio come posso resistere che non le manifesti il mio talento: quand io veggo madonna e la miro, i suoi begli occhi le stanno così bene! A stento mi tengo dal correre a lei. Così farei, se non fosse per timore, ché mai vidi corpo meglio modellato e colorito agli uffici d amore così tardo e lento. Sola vorrei trovarla che dormisse o fingesse di dormire, per involarle un dolce bacio, poiché non ho tanto ardire da chiederglielo. Per Dio, donna, poco profittiamo d amore: fugge il tempo, e noi ne perdiamo la miglior parte. Intenderci dovremmo a segni copertamente, e poiché ardir non ci vale, ci valga scaltrezza. S io sapessi gettar l incantesimo, i miei amici diventerebber bamboli, sì che niuno saprebbe immaginare né dire cosa che ci tornasse a danno. Allora so che potrei rimirare la più gentile ed i suoi occhi belli e il fresco viso, e baciarle le labbra per davvero sì che per un mese ve ne parrebbe il segno. Ahimè, come muoio dal fantasticare! Spesso vanisco tanto in fantasie, che briganti potrebbero rapirmi e non m accorgerei di che facessero. Per Dio, Amore, ben facile ti fu sopraffar me scarso d amici e senza protettore! Perché una volta madonna così non distringi prima ch io sia distrutto dal desìo? 18 talento: desiderio. 19 miro: contemplo. 20 le stanno così bene: appaiono co- sì belli. 21 mi tengo: mi trattengo. 27 involarle: rubarle. 28 ardire: coraggio. 29 profittiamo: godiamo. 31 Intenderci copertamente: dovremmo accordarci di nascosto tramite segni convenzionali. 78 / LE ORIGINI E IL DUECENTO 34 bamboli: bambini oppure fantocci. 40 ve ne parrebbe: ne rimarrebbe. 42 vanisco: mi perdo, rimango assorto. 47 distringi: costringi. 48 desìo: desiderio. Le parole valgono scaltrezza I linguisti collegano l origine dell aggettivo scaltro alla parola latina cauterium, ossia il ferro rovente o il braciere. Chi possiede questa qualità è come se si sia fatto furbo dopo essersi scottato: il ricordo della bruciatura subìta lo ha reso capace di riconoscere e valutare che cosa può tornargli utile e che cosa invece può fargli danno. In tal modo la scaltrezza è una virtù un po innata e un po figlia dell esperienza, un insieme di furberia e di sveltezza. Il suffisso -ezza, dal latino -itia, indica nell italiano molti nomi astratti derivati da aggettivi: indicane almeno 3.