Glossario ca venit / historiam Baldi grassis cantare Camoenis (Teofilo Folengo, Baldus, I, 1-2). F Figura etimologica una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell accostamento di due parole aventi la stessa radice. La f. e. rientra nella famiglia delle paronomasie , vale a dire di quelle espressioni che, poste nello stesso segmento discorsivo, si richiamano per affinità di forma, ma se ne differenziano per lievi mutamenti dell espressione in grado così di creare inediti e inattesi circuiti di senso. Nel caso della f. e., l affinità di forma viene però determinata dalla presenza di una stessa radice per origine di etimo o per derivazione (come nelle espressioni vivere la vita , morire di una morte , amare di un amore , sognare un sogno ecc.). La figura si presta così a meccanismi di intensificazione semantica del concetto di base (evocata dalla radice), garantendone una maggiore forza espressiva. Esempi: «esta selva selvaggia e aspra e forte (Dante, Inferno, I, 5); «e luce altra non c è tanto lucente (L. Ariosto, Orlando furioso, II, ott. 56). Flashback Nella tecnica cinematografica, procedimento narrativo consistente nell interrompere il racconto di fatti attuali nel loro sviluppo cronologico, per inserirvi un episodio anteriore collegato più o meno intimamente con il racconto stesso. Per estensione, analogo procedimento adottato in opere narrative, soprattutto mediante inserti della memoria del passato nelle vicende del presente. Fronte Nella canzone antica o petrarchesca, la prima delle 3 parti in cui si suole dividere la strofa; è suddivisa a sua volta in 2 piedi di identica struttura metrica. H H steron pr teron Figura retorica per la quale l ordine delle parole è invertito rispetto all ordine naturale delle azioni. Esempio: «tu non avresti in tanto tratto e messo / nel foco il dito (Dante, Paradiso, XXII, 109-110). ferito all incontro di vocali non solo nel corpo d una stessa parola, ma anche in fine e principio di due parole consecutive. Esempio: «Cominciò a poco a poco indi a levarse (L. Ariosto, Orlando furioso, II, ott. 49). Inversione Spostamento nell ordine o nella disposizione degli elementi (due o più) di un insieme che per lo più prendono il posto l uno dell altro, in modo da ottenere una disposizione contraria a quella di prima, o comunque diversa: i. dei termini di una proposizione. In particolare, i. di un costrutto o i. sintattica, la disposizione delle parole di un costrutto sintattico in modo diverso da quello normale e più semplice, soprattutto per effetti stilistici: le i. sono frequenti nella poesia; i. elegante, studiata, contorta, forzata, che genera oscurità. Esempio: «O del grand Appennino / figlio picciolo (T. Tasso, Rime, 573, 1-2). Iperbato Figura retorica consistente nel separare due parole strettamente connesse dal punto di vista sintattico mediante l inserzione di una o più parole, in modo da determinare un ordine inconsueto o irregolare degli elementi della frase, con particolari effetti di suggestione poetica. Esempi: «Erano i capei d oro a l aura sparsi / che n mille dolci nodi gli avolgea (F. Petrarca, Canzoniere, 90, 1-2); «et quel che n altrui pena / tempo si spende (F. Petrarca, Canzoniere, 128, 106-107). Iperbole Figura retorica, consistente nell esagerazione di un concetto oltre i termini della verosimiglianza, per eccesso ( le grida salivano alle stelle ) o per difetto ( non ha un briciolo di cervello ). Esempi: « O frati , dissi, che per cento milia / perigli siete giunti a l occidente (Dante, Inferno, XXVI, 112-113); « che mi tien sì magro / che tornare senza logro di Francia (C. Angiolieri, Tre cose solamente mi so in grado, vv. 10-11); «Dir Li porò: Tenne d angel sembianza / che fosse del Tuo regno (G. Guinizzelli, Al cor gentil rempaira sempre amore, vv. 58-59); «Gli occhi tuoi pagheran (s in vita resti) / di quel sangue ogni stilla un mar di pianto (T. Tasso, Gerusalemme liberata, XII, ott. 59). I Ipotassi Procedimento sintattico (detto anche subordinazione) per cui le proposizioni sono ordinate ed espresse nel periodo secondo un rapporto di dipendenza cronologica e causale, che comporta una stretta subordinazione di modi e di tempi (per es., spero che venga ; speravo che venisse ). L i., che si oppone alla paratassi (o coordinazione), è il procedimento sintattico più comune nella prosa d arte tradizionale. Iato Incontro di vocali appartenenti a sillabe diverse, a volte indicato, nella grafia, da una dieresi. ri- Iterazione Ripetizione, replica: i. di concetti, di frasi, anche come artificio stilistico. 822