Renzo e Lucia Capitolo II 101 E COMMENTO IANALISI pensieri di Renzo Mentre si reca a casa di Lucia, Renzo è attraversato da mille pensieri: il desiderio di vendicarsi per la sopraffazione subita è smorzato solo dal pensiero di Lucia; d altra parte il giovane si chiede come diventare finalmente suo sposo, con l opposizione di un tale potente furfante. Un dubbio intanto si insinua nella mente del ragazzo: è possibile che la fidanzata abbia dato qualche speranza a don Rodrigo? La ragazza era a conoscenza già da tempo degli sguardi lusinghieri del prepotente? A casa della sposa A questo punto entra in scena per la prima volta la promessa sposa. Renzo giunge alla casa della ragazza, agghindata per le nozze «dalle mani della madre [ ] con quella modestia un po guerriera delle contadine . Rimasto solo con Lucia, Renzo la avverte che il matrimonio non può essere celebrato a causa delle angherie di don Rodrigo. La ragazza è a conoscenza delle attenzioni del prepotente, ma, nel contempo, dissolve ogni possibile dubbio del fidanzato: il tono della sua voce è inequivocabile, nessuno potrebbe mettere in dubbio il suo affetto e la sua onestà. Lucia fa chiamare la madre, Agnese, così da potersi confrontare tutti e tre insieme sul da farsi. Entra in scena Agnese Agnese si mostra sorpresa per il fatto che Lucia l abbia tenuta del tutto all oscuro delle vicende. Infatti, la ragazza, temendo che la loquacità e l indiscrezione della madre possano diffondere nel paese l inopportuno e insistente interesse mostrato da don Rodrigo per lei, si è confrontata solo con il padre confessore, fra Cristoforo, che le ha suggerito di anticipare le nozze con Renzo. Si è già visto, però, come la prepotenza di don Rodrigo abbia impedito la celebrazione del matrimonio. Ora che Agnese è al corrente di tutto diventerà il vero motore delle vicende, intraprendente e piena di progetti per raggiungere l obiettivo. il fascino delle parole Fandonia. La parola indica una bugia o menzogna, un racconto esagerato o falso. Il termine è probabilmente formato dalla voce latina fanda (ovvero cose che si devono dire ) e dalla terminazione nia di testimonia (ovvero testimonianze ). Balordo. La parola indica chi opera, parla o pensa in maniera sconsiderata oppure chi ha poco cervello. Il termine può anche indicare ciò che è compiuto o detto in maniera maldestra. L etimo è incerto. Soverchiatore. La parola indica chi compie prepotenze e soprusi o si comporta in modo arrogante, cercando di imporre agli altri le proprie idee. Il nome viene dal verbo soverchiare , derivato a sua volta dal nome soverchio (dal latino volgare superculus, derivato da super ovvero sopra ). Schermire. Il verbo significa tirare di scherma, duellare, parare i colpi dell avversario, mettersi in salvo, difendere. L etimo è dalla voce longobarda skirmjan. Congettura. Il nome indica una supposizione, un ipotesi intorno ad argomenti incerti, un opinione basata su semplici indizi. Deriva dal latino conjectura (dal verbo conicere ovvero gettare ).