102 Capitolo II Renzo e Lucia IL PERSONAGGIO Renzo e Lucia Eccoci alla presentazione dei promessi sposi, protagonisti indiscussi del romanzo. Manzoni appare indubbiamente rivoluzionario, perché denota un realismo nuovo, ignoto ai secoli precedenti. La tripartizione degli stili nell antichità Infatti, nell antichità, come ha ben evidenziato il filologo tedesco Erich Auerbach (1892 1957) nel saggio Mimesis, gli scrittori non sottolineavano mai l aspetto economico-sociale e i meccanismi che portavano un personaggio ad arricchirsi. Per gli antichi non erano degne di attenzione artistica le cause del miglioramento sociale. Il secondo limite del realismo antico era l impossibilità di rappresentare personaggi delle classi sociali inferiori in maniera seria. Nell antichità esisteva una rigida tripartizione degli stili: alto, medio e umile. I tre stili venivano utilizzati per affrontare rispettivamente argomenti, contesti e personaggi altolocati, medi o bassi. Un profondo cambiamento nella concezione del realismo nell antichità avvenne con il cristianesimo, che introdusse notevoli elementi di novità nell ambito della concezione della letteratura. I Vangeli raccontano una storia alta attraverso uno stile umile e semplice, un nuovo stile che Auerbach definisce per l appunto «sermo humilis (discorso basso), immediato, comunicativo, come si addice a un messaggio che deve essere accessibile a tutti. Sulla scia del Nuovo Testamento molti letterati cristiani si sentono autorizzati, sia nell Alto sia nel Basso Medioevo, a violare la dottrina classica della convenienza tra contenuto e stile. Scrivono opere dai temi alti e sublimi in uno stile semplice e sobrio o, altre volte, derivato da una commistione di registri e di stili differenti. Capolavori come la Divina commedia e il Decameron sono scaturiti da questa nuova consapevolezza letteraria e dalla mescolanza di stili. La rivoluzione di Manzoni e la figura di Renzo La rivoluzione di Manzoni consiste nel fatto che per la prima volta personaggi delle classi sociali inferiori diventano protagonisti di un opera seria. Renzo, diminutivo di Lorenzo, è un ragazzo esuberante di vent anni, rimasto orfano fin dall adolescenza, filatore di seta, professione ereditata dalla famiglia. Lo scrittore lo inquadra subito come appartenente a una classe sociale subalterna, spiegando che quella professione era, negli anni indietro, assai lucrosa; allora già in decadenza, ma non però a segno che un abile operaio non potesse cavarne di che vivere onestamente. Il lavoro andava di giorno in giorno scemando; ma l emigrazione continua de lavoranti, attirati negli stati vicini da promesse, da privilegi e da grosse paghe, faceva sì che non ne mancasse ancora a quelli che rimanevano in paese. Renzo possiede anche un podere in cui lavora quando il filatoio è fermo. Per la sua condizione economica egli può dirsi perfino agiato. Dopo averlo caratterizzato dal punto di vista sociale, Manzoni presenta Renzo anche dal punto di vista caratteriale. Già dalla sua prima entrata in scena Renzo appare un giovane impulsivo, che affronta i problemi e le difficoltà non con la ragione,