Renzo e Lucia Capitolo II 105 La Lupa di Verga «Era alta, magra, aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna e pure non era più giovane era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così . Così Verga costruisce un aura infernale attorno al personaggio della Lupa nell omonima novella appartenente a Vita dei campi. Lo stesso nome, attribuito alla donna dal popolo, sembra prelevato dall Inferno dantesco, dove la lupa rappresenta la cupidigia: anche la gnà Pina è «sazia giammai di nulla . Il campo semantico legato alla lupa e al cane prosegue in tutto il racconto: lei è «sola come una cagnaccia, con quell andare randagio e sospettoso della lupa affamata . Il popolo affianca a quella donna anche l immagine del demonio: la Lupa ha gli «occhi da satanasso e, poi ancora, leggiamo che «il diavolo quando invecchia si fa eremita . Per questo la gente si fa il segno della croce quando vede quella Lupa che non va mai in chiesa, «né a Pasqua, né a MANZONI MAESTRO DI RETORICA Le gradazioni del comico. La parodia La parodia imita un testo letterario, un genere o uno stile con intenti comici, caricaturali o burleschi. Il registro, il tono e il lessico vengono modificati in modo più o meno radicale, di solito sono abbassati o collocati in un contesto diverso da quello originario. All inizio del Capitolo II Manzoni si avvale della gradazione comico-parodistica: Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi: ma, in primo luogo, era molto affaticato; secondariamente aveva già date tutte le disposizioni necessarie, e stabilito ciò che Natale, né per ascoltar messa, né per confessarsi . La grande magia del racconto sta nel sottaciuto e nel non raccontato, gran pregio di un autore come Verga che sa alludere e far immaginare. La Lupa arriva addirittura a sedurre il genero. La figlia, Maricchia, apostrofa allora la madre con gli epiteti di «mamma scellerata e di «ladra . Nanni paga «delle messe alle anime del Purgatorio , in segno di penitenza fa «pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi alla chiesa . Infine, ammazza la Lupa. Così lascia intendere il narratore senza raccontare l omicidio. FACCIAMO IL PUNTO 1 Chi è in realtà la ragazza divenuta immortale con il nome di Silvia? 2 Come viene descritta la Lupa nella novella di Verga? 3 Riesce Nanni a separarsi dalla Lupa? Come si conclude la storia? dovesse fare, la mattina. Don Abbondio in vece non sapeva altro ancora se non che l indomani sarebbe giorno di battaglia; quindi una gran parte della notte fu spesa in consulte angosciose. Il curato è paragonato al grande comandante di eserciti francese che riesce a dormire prima della battaglia di Rocroi, mentre lui, povero prete che deve l indomani comunicare a Renzo che il matrimonio non sarà celebrato, non può chiudere occhio per l angoscia. La sproporzione tra la dimensione epica della guerra e la situazione di don Abbondio è grande e genera ancora comicità. FACCIAMO IL PUNTO 1 Che cos è la parodia? 2 In che senso don Abbondio è presentato in modo parodistico all inizio del Capitolo II? 3 Perché il curato non riesce a prender sonno?