130 Capitolo III Renzo dall avvocato Azzeccagarbugli per evitare la colpa e la sentenza. Per lui la legge è l arte di far riconoscere il nobile e il potente, sempre e in ogni caso, dalla parte della ragione. L A zzeccagarbugli chiede a Renzo di aver fiducia in lui, credendo che il giovane sia il prevaricatore, non il prevaricato («Se non avete fede in me, non facciam niente. Chi dice le bugie al dottore, vedete figliuolo, è uno sciocco che dirà la verità al giudice ). Il leguleio presenta il cliente come privo di una moralità e incapace di essere veritiero, quando è, invece, lui rappresentante dell immoralità («All avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle ) e connivente con i potenti («Dovete nominarmi la persona da cui avete avuto il mandato: sarà naturalmente persona di riguardo; e, in questo caso, io anderò da lui, a fare un atto di dovere [ ]. Gli dirò che vengo ad implorar la sua protezione, per un povero giovine calunniato ). La somiglianza con don Abbondio Pur se appartenente a una classe sociale più elevata, l A zzeccagarbugli è del tutto simile a don Abbondio. Anche l avvocato si rifiuta di compiere il proprio dovere, quando Renzo chiarisce l equivo- co, esplicitando che il curato non ha voluto celebrare il suo matrimonio a causa delle intimidazioni di «quel prepotente di don Rodrigo . Non appena sente quel nome, l avvocato aggrotta le ciglia, storce la bocca e caccia a male parole Renzo accusandolo di essere stato subdolo e ingannevole. Con alte grida, avvalendosi di una scortesia che è la vera faccia della falsa accoglienza iniziale, rifiutando persino il dono dei capponi, l A zzeccagarbugli mostra di non voler essere in alcun modo compromesso con un avversario come don Rodrigo («io non voglio niente, non voglio niente ). L avvocato vive come un parassita in un sistema in cui può godere di privilegi, di banchetti e di una vita comoda purché non si opponga all interesse dei prepotenti che mantengono questo mondo. FACCIAMO IL PUNTO 1 Come appare lo studio dell avvocato? Perché è particolarmente indicativo delle caratteristiche del leguleio? 2 In che modo l avvocato sfoggia la propria cultura davanti al povero Renzo? 3 Perché l Azzeccagarbugli assomiglia a don Abbondio? il fascino delle parole Differire. Deriva dal prefisso dis (in là) e da fero (cioè portare ): quindi portare più in là, rimandare. Un sinonimo è rinviare, che origina dal prefisso re che indica di nuovo e da inviare che vuol dire mettere in via (dal latino tardo): significa, quindi, rimandare o spostare ad altra data. Altri possibili sinonimi di etimo latino sono dilazionare (da dis e latus, participio passato di fero che significa portare , ovvero l azione di portare più in là) e, ancora più elevato per registro, procrastinare (da pro, ovvero avanti , e crastinus, cioè relativo a domani ) ovvero in forma letterale l azione di rinviare al giorno dopo . Sempre provenienti dal latino abbiamo prorogare che significa differire nel tempo la scadenza di qualcosa e ritardare, cioè rimandare a più tardi.