Il colloquio tra padre Cristoforo e don Rodrigo Capitolo VI 201 L INDAGINE Ma è lecito il matrimonio di sorpresa secondo le norme della Chiesa? Mentre fra Cristoforo si trova al palazzo di don Rodrigo, Agnese si fa promotrice del progetto del matrimonio di sorpresa. Attuarlo non è difficile, spiega Agnese: Bisogna aver due testimoni ben lesti e ben d accordo. Si va dal curato: il punto sta di chiapparlo all improvviso, che non abbia tempo di scappare. L uomo dice: signor curato, questa è mia moglie; la donna dice: signor curato, questo è mio marito. Bisogna che il curato senta, che i testimoni sentano; e il matrimonio è bell e fatto, sacrosanto come se l avesse fatto il papa. Quando le parole son dette, il curato può strillare, strepitare, fare il diavolo; è inutile; siete marito e moglie. Lucia è incredula, mentre Agnese ne mostra tutta la validità adducendo l esempio di un amica che ottiene il suo intento, anche contro la volontà dei genitori. Fra Cristoforo non avrà proposto il matrimonio di sorpresa, continua la madre, perché da religioso considererà che «non istà bene , eppure «la legge l hanno fatta loro [cioè i religiosi], come gli è piaciuto; e noi poverelli non possiamo capire tutto . Ma a quale legge fa riferimento Agnese? proprio vero che il diritto canonico consente una simile pratica? Il matrimonio è un sacramento nel quale i ministri sono gli sposi, mentre il sacerdote è solo uno dei testimoni della loro dichiarazione di volontà. Durante il Concilio di Trento (1545-1563), nella XXIV sessione dell 11 novembre 1563 fu emanato il decreto Tametsi, primo dei dieci capitoli del De reformatione matrimonii: