La notte degli imbrogli e l addio ai monti Capitolo VIII 255 il fascino delle parole Avanguardia (nel testo compare «vanguardia ). Termine che nell ambito militare designa la parte anteriore dell esercito che va in avanscoperta a scopo di sicurezza e che anticipa corpi di truppa in marcia di avvicinamento al nemico. In ambito artistico l avanguardia è un movimento che anticipa i tempi, propugna o attua nuove poetiche o nuovi modi di espressione che sono in contrasto con la tradizione e con il gusto del proprio tempo. Le avanguardie storiche sono movimenti letterari e/o artistici sorti nei primi decenni del Novecento in aperto contrasto con l idea di arte tradizionale e con il ruolo che l artista aveva fino ad allora ricoperto. Sono movimenti di rottura con il passato, come il Futurismo, il Cubismo, il Dadaismo, l Espressionismo, il Surrealismo, l Astrattismo. Tristan Tzara (1896-1963), uno dei massimi rappresentanti del Dadaismo, persegue la demolizione dell arte e della letteratura tradizionali. Questa è la sua proposta per realizzare una poesia dadaista: Prendete un giornale. Prendete le forbici. Scegliete nel giornale un articolo della lunghezza che desiderate per la vostra poesia. Ritagliate l articolo. Ritagliate poi accuratamente ognuna delle parole che compongono l articolo e mettetele in un sacco. Agitate delicatamente. Tirate poi fuori un ritaglio dopo l altro disponendoli nell ordine in cui sono usciti dal sacco. Copiate scrupolosamente. La poesia vi somiglierà. Ed eccovi divenuto uno scrittore infinitamente originale e di squisita sensibilità, benché incompresa dal volgo. Le neoavanguardie sono movimenti sorti negli anni Sessanta del Novecento che riprendono tratti tipici delle avanguardie storiche. Nel 1961 Nanno Ballestrini e Alfredo Giuliani curano l antologia di poesie sperimentali I novissimi che raccoglie, oltre ai loro, anche componimenti di Elio Pagliarani, Antonio Porta ed Edoardo Sanguineti. Questi autori costituiranno più tardi il Gruppo 63. Scrive Alfredo Giuliani nella prefazione alla seconda edizione dei Novissimi: «Il nostro compito è di trattare la lingua comune con la stessa intensità che se fosse la lingua poetica della tradizione e di portare quest ultima a misurarsi con la vita contemporanea . La poesia deve operare sul linguaggio «straniandolo dalle sue proprietà semantiche, lacerandone il tessuto sintattico, scomponendone l armonia, e ricostruendolo in ordini provvisori . Chiaro in questi proclami è il richiamo all avanguardia futurista, che Sanguineti individuerà addirittura come movimento fondamentale del secolo ventesimo.