La monaca di Monza. Primo tempo Capitolo IX 281 Analisi e commento L arrivo a Monza All alba dell 11 novembre 1628, il giorno di san Martino (il termine per la scommessa tra don Rodrigo e il conte Attilio), Renzo, Lucia e Agnese arrivano a Monza, sostano per breve tempo in un osteria e, dopo essersi rifocillati, si separano: Lucia e Agnese si recano al convento dei cappuccini dove incontrano il padre guardiano che le accompagna subito al monastero della monaca di Monza, mentre Renzo si trasferisce a Milano, secondo le indicazioni di fra Cristoforo, senza perder tempo. Il ritratto della monaca La monaca è introdotta alle due donne e al lettore dapprima dalla presentazione del conducente del carro che le sta accompagnando al convento: La signora [ ] è una monaca; ma non è una monaca come l altre. Non è che sia la bades- sa, né la priora; che anzi, a quel che dicono, è una delle più giovani: ma è della costola d Adamo; e i suoi del tempo antico erano gente grande, venuta di Spagna, dove son quelli che comandano; e per questo la chiamano la signora, per dire ch è una gran signora; e tutto il paese la chiama con quel nome, perché dicono che in quel monastero non hanno avuto mai una persona simile; e i suoi d adesso, laggiù a Milano, contan molto, e son di quelli che hanno sempre ragione; e in Monza anche di più. Finalmente Lucia e Agnese giungono al monastero di Monza e incontrano personalmente la monaca, descritta con grande cura e con una dovizia di dettagli che ci permettono di cogliere l imperscrutabilità dell animo, la profondità della sofferenza, il desiderio di trasgressione. Fin dal primo momento le due donne si avvedono che Gertrude è una donna particolarmente bella, ma di una bellezza strana e, in un certo senso, trascurata, che non si addice a una donna che ha intrapreso la via della monacazione: