La monaca di Monza. Primo tempo Capitolo IX 283 ritenuta superiore alle compagne, divenuta adolescente e constatato che molte ragazze aspirano al fidanzamento e al matrimonio, nutre invidia per loro che possono scegliere liberamente. Coltiva anche lei il sogno di uscire dal convento. Non riesce, però, a comunicare il suo desiderio al padre. Così invia la supplica al vicario delle monache per chiedere di sostenere l esame indispensabile prima di accedere ai voti. Successivamente si pente di quanto ha fatto e scrive al padre una lettera in cui ritratta l intenzione di seguire la via della monacazione. Il ritorno alla casa paterna Per consuetudine, all epoca, prima di essere sottoposta all esame la monaca doveva ritornare a casa per un mese. Giuntavi, Gertrude trova un accoglienza fredda: nessuno le rivolge la parola, nessuno mangia con lei, costretta com è a consumare i pasti in solitudine. La casa paterna, sospirata come il felice ritorno, si trasforma in una prigione, priva di ogni affetto, di ogni rapporto, di ogni possibile piacere. Senza che vi sia un progetto organizzato per far soccombere la ragazza alla monacazione, padre, madre e fratello si muovono tutti nella stessa direzione, convinti di agire per il meglio. L unico rapporto che le è concesso è quello con un anziana serva della famiglia. Il paggio Per questo la ragazza cerca conforto nella relazione con un paggio coetaneo a cui indirizza anche lettere, una delle quali, intercettata dalla serva, viene fatta recapitare al padre. Il paggio viene subito licenziato. La giovane, che ha commesso una colpa davvero grave e riprovevole, non troverà mai alcuno che la sposi, dovrà ritornare al convento, non già con la prospettiva di divenire badessa, ma come umile monaca. La giovane ritratta L unica possibilità per riconquistare l affetto perduto è quella di smentire quanto ha scritto. Così, ricattata sul piano affettivo, deprivata della sua libertà, Gertrude ritratta, chiedendo scusa e assicurando che entrerà in convento, convinta com è che potrà opporsi più avanti alla volontà paterna. il fascino delle parole Desiderio. La parola, composta dalla prefissazione latina de (mancanza) e dal sostantivo sidus (stella), indica la mancanza delle stelle , potremmo anche dire la nostalgia delle stelle . Proveniamo dalle stelle e desideriamo ritornare a loro, proprio noi uomini che siamo humus (terra) come indica bene l etimo. Oltre all etimologia consolidata della parola desiderio potremmo suggerirne un altra: de sideribus ovvero dalle stelle . Il desiderio proviene dall alto, dal cielo. Che cosa significa poi stelle? Uno dei più probabili etimi del termine vuole che stelle significhi sparse o disseminate per il padiglione del Cielo .