308 Capitolo X La monaca di Monza. Secondo tempo Analisi e commento La fragilità di Gertrude Il narratore prosegue il flashback sulla vita della monaca di Monza, paragonata a un fiore che, una volta sbocciato, è pronto a elargire il suo profumo con generosità. Il padre sfrutta questa circostanza per piegare la volontà della ragazza alle sue disposizioni che mirano a non disperdere il patrimonio nobiliare: secondo la legge del maggiorascato tutti i poderi saranno del primogenito; Gertrude è destinata a diventare monaca. Nella famiglia ogni componente recita la propria parte: il padre conduce la regia, mentre gli altri membri obbediscono, convinti di agire per il meglio. Dopo aver sperimentato freddezza e distacco nella casa paterna, la giovane decide di manifestare di nuovo la volontà di entrare in convento. Così, la casa si tramuta in un ambiente accogliente e pieno di manifestazioni d affetto. I parenti si recano a casa del principe per complimentarsi con la ragazza. Manzoni sta attaccando le consuetudini sociali tipiche della nobiltà descrivendo in maniera teatrale il rito delle congratulazioni ipocrite portate alla ragazza, ma, in realtà, destinate al padre. Al contempo, lo scrittore denuncia la violenza psicologica perpetrata dal principe che sfrutta la debolezza e la fragilità affettiva della figlia per strapparle consensi che la porteranno, un passo dopo l altro, alla monacazione. La teatralità del principe padre Il padre si avvale delle parole in maniera falsa e subdola. Conduce la regia e le operazioni in ogni ambito: comunica alla badessa le sincere intenzioni della figlia di diventare monaca; ammonisce Gertrude di non destare alcun dubbio nel vicario delle monache quando lei sosterrà l interrogatorio; la spaventa chiarendole che, qualora il vicario avesse sospetti, lui gli rivelerà le vere ragioni della scelta della ragazza. La parola diventa, una volta ancora nei Promessi sposi, uno strumento di potere, di arbitrio e di sopraffazione. La teatralità connota gran parte del capitolo: la richiesta di Gertrude alla badessa per diventare monaca, le istruzioni del padre impartite alla figlia e poi l interrogatorio del vicario sono tre scene impostate sul dialogo e sulla parola affidata direttamente ai personaggi. L ennesimo «sì Superato l interrogatorio con il vicario, Gertrude inizia il noviziato che la conduce al momento in cui deve prendere i voti, in cui conviene «o dire un no più strano, più inaspettato, più scandaloso che mai, o ripetere un sì tante volte detto . Come le altre volte, Gertrude risponde per l ennesima volta in maniera affermativa. E questa volta è «monaca per sempre . Il narratore sottolinea come la vita di una persona è caratterizzata da decisioni che la pongono dinanzi a un bivio: il destino dell uomo dipende da queste scelte che portano a intraprendere strade da cui a un certo punto è impossibile tornare indietro. La vita da monaca Gertrude manifesta fastidio e odio nei confronti delle altre suore e delle educande: lei, che è sempre stata oppressa e schiacciata, non conosce altra modalità se non quella di schiacciare l altro (manifestando una presunta e superba superiorità) e se stessa (nella forma masochistica del senso di colpa). Gertrude si ritrova novizia, insoddisfatta, invidiosa della sorte delle amiche, sempre presa da «un rammarico incessante della libertà perduta e piena di «desidèri che non sarebbero mai soddisfatti . Anche in quella circostanza, riflette il narratore, «Gertrude avrebbe potuto essere una monaca santa e contenta, comunque lo fosse divenuta , per il fatto che la religione cristiana sa «indirizzare e consolare chiunque, in qualsivoglia congiuntura, a qualsivoglia termine, ricorra ad essa. [ ] Insegna a continuare con sapienza ciò ch è stato intrapreso per leggerezza; piega l animo ad abbracciar con propensione ciò che è stato imposto dalla prepotenza . Obbligata a una monacazione forzata, Gertrude desidererebbe una vita differente. Ma-