L assalto al forno delle grucce Capitolo XII 359 ALTRE PAGINE ALTRI PERCORSI Il montanaro Renzo e i montanari di Dante Ne I promessi sposi Alessandro Manzoni inserisce più volte allusioni alla Commedia dantesca. Nel Capitolo XI Renzo giunge a Milano il giorno di san Martino, dopo la notte degli imbrogli, vede per la prima volta case, edifici, palazzi, mai visti nel proprio paese, e contempla attonito il Duomo: Renzo, salito per un di que valichi sul terreno più elevato, vide quella gran macchina del duomo sola sul piano, come se, non di mezzo a una città, ma sorgesse in un deserto; e si fermò su due piedi, dimenticando tutti i suoi guai, a contemplare anche da lontano quell ottava maraviglia, di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino. Ma dopo qualche momento, voltandosi indietro, vide all orizzonte quella cresta frastagliata di montagne, vide distinto e alto tra quelle il suo Resegone, si sentì tutto rimescolare il sangue, stette lì alquanto a guardar tristamente da quella parte, poi tristamente si voltò, e seguitò la sua strada. Al lettore ricorre qui la memoria dei versi danteschi in cui Guido Guinizzelli e altri lussuriosi, alla vista di Dante che è vivo, rimangono stupiti come il montanaro che si inurbi e veda, lui che è «rozzo e salvatico , la città per la prima volta: Non altrimenti stupido si turba lo montanaro, e rimirando ammuta, quando rozzo e salvatico s inurba, che ciascun ombra fece in sua paruta. (Purgatorio XXVI, vv. 67-70) Indubbiamente, un esame attento dei versi danteschi e dei passi manzoniani dedicati alla gente di montagna farebbe emergere un atteggiamento di fondo differente da parte dei due padri della lingua italiana nei confronti dei montanari. Nella Commedia essi sono, per lo più, sinonimo d ignoranza, rozzezza, selvatichezza, per esempio nelle parole di Brunetto Latini: Ma quello ingrato popolo e maligno, che discese di Fiesole ab antico, e tiene ancor del monte e del macigno, ti si farà, per tuo ben far, nimico. (Inferno XV, vv. 61-64) Ne I promessi sposi, invece, i montanari compaiono, spesso, come depositari di una sincerità, schiettezza e genuinità altrove difficilmente ritrovabili. Nel Capitolo XII Renzo è apostrofato con l epiteto di «montanaro che rimane stupefatto e a «bocca aperta a contemplare «la gran mole del Duomo: La voglia d osservar gli avvenimenti non poté fare che il montanaro, quando gli si scoprì davanti la gran mole, non si soffermasse a guardare in su, con la bocca aperta. Studiò poi il passo, per raggiunger colui che aveva preso come per guida; voltò il canto, diede un occhiata anche alla facciata del duomo, rustica allora in gran parte e ben lontana dal compimento. FACCIAMO IL PUNTO 1 Come appare a Renzo il Duomo di Milano quando lo vede per la prima volta? 2 Di cosa sono sinonimo i montanari all interno dei Promessi sposi? 3 Qual è il giudizio che Dante ha sui montanari nella Commedia?