378 Capitolo XIII L assalto alla casa del vicario Analisi e commento La descrizione delle vie di Milano La descrizione del percorso della folla da Corsia dei Servi a piazza dei Mercanti e poi a Cordusio è precisa. Giunta davanti al forno, difeso da gente armata, la folla decide di dirigersi alla casa del vicario di provvisione, considerato ora il vero colpevole della mancanza di cibo e che deve essere immolato come capro espiatorio. Suo è, infatti, il compito di provvedere ai rifornimenti alimentari della città e dello Stato, anche con l aiuto e l assistenza di un tribunale di provvisione costituito da dieci membri. La distanza tra Renzo e la folla Istintivo e passionale, Renzo è da un lato molto distante dalla furia omicida e bestiale che anima la folla e dall altro è attratto e affascinato dai fatti che stanno accadendo a Milano, non cogliendo affatto il pericolo che sta correndo. Cercando in tutti i modi di opporsi alla violenza, Renzo viene da taluni considerato una spia del vicario. L assalto alla casa del vicario Intanto la servitù cerca di ostacolare in ogni modo l ingresso del popolo nella casa del vicario: I servitori ne hanno appena tanto che basti per chiuder la porta. Metton la stanga, metton puntelli, corrono a chiuder le finestre, come quando si vede venire avanti un tempo nero, e s aspetta la grandine, da un momento all altro. L urlìo crescente, scendendo dall alto come un tuono, rimbomba nel voto cortile; ogni buco della casa ne rintrona: e di mezzo al vasto e confuso strepito, si senton forti e fitti colpi di pietre alla porta. Atterrito e spaventato, il vicario si è rintanato nell angolo più nascosto della casa, aspettando la L attuale corso Vittorio Emanuele II a Milano. Era Corsia dei Servi. fine inevitabile e giurando tra sé che, qualora fosse scampato, avrebbe senz altro dato le dimissioni dall incarico. Il narratore, che entra in ogni angolo delle case e nei meandri dei pensieri dei personaggi, descrive quei secondi che sembrano eterni per il vicario in attesa dell irrompere della folla o di un imprevisto che lo salvi: Salì in soffitta; da un pertugio, guardò ansiosamente nella strada, e la vide piena zeppa di furibondi; sentì le voci che chiedevan la sua morte; e più smarrito che mai, si ritirò, e andò a cercare il più sicuro e riposto nascondiglio. Lì rannicchiato, stava attento, attento, se mai il funesto rumore s affievolisse, se il tumulto s acquietasse un poco; ma sentendo in vece il muggito alzarsi più feroce e più rumoroso, e raddoppiare i picchi, preso da un nuovo soprassalto al cuore, si turava gli orecchi in fretta. Poi, come fuori di sé, stringendo i denti, e raggrinzando il viso, stendeva le braccia, e puntava i pugni, come se volesse tener ferma la porta...