380 Capitolo XIII L assalto alla casa del vicario L INDAGINE Manzoni ha mai assistito a un omicidio? Il 20 aprile 1814, dopo che i Francesi del viceré Eugenio de Beauharnais abbandonarono Milano, la folla linciò il ministro delle finanze del Regno italico, Giuseppe Prina, la cui residenza era a Palazzo Marino. Lo studioso Giulio Carnazzi così ricostruisce l assassinio: Fu per alcuni testimoni ottocenteschi «la rivoluzione di Milano . Ma oggi nessuno la chiamerebbe così. Perché in quel 20 aprile del 1814 ci fu un unica vittima, il ministro Giuseppe Prina. Col suo massacro, col suo linciaggio si concluse una giornata nel corso della quale la folla inferocita sembrò dall una fino alle otto di sera padrona assoluta di Milano. Due i tempi della rivolta, l assalto alla sede del senato e poi la caccia la cattura l uccisione del ministro. Tutto era infatti cominciato davanti al Palazzo del Senato, con una protesta legata a un preciso obiettivo che poi tracimò in altra direzione, dirigendosi contro l uomo che rappresentava la politica economica (e fiscale!) del Regno d Italia. Intorno alle tredici davanti al Senato si raduna una folla di manifestanti. Spiccano le ombrelle di seta, la giornata è piovosa. Arrivano in carrozza i senatori accolti da espressioni di dissenso o, in casi più rari, di plauso. La folla chiede il ritiro della delegazione che il 17 è stata votata e la convocazione dei collegi elettorali. Irrompe nelle aule senatoriali. Il senato cede alle pressioni della piazza e approva un sintetico ordine del giorno. Revoca la delegazione che si sarebbe dovuta presentare al viceré e convoca i collegi elettorali. Ma la gente non si placa e si dirige alla casa del Prina. Il ministro è stanato, vituperato e aggredito, arraché [strappato] dal palazzo di piazza San Fedele. I pochi difensori lo fanno rifugiare in casa Blondel, già Imbonati. Poi il ministro è