408 Capitolo XIV Renzo all osteria della Luna piena Saba scopre in loro la presenza dell Infinito e del Signore, vi intravede le sue stesse domande, i suoi bisogni, il suo desiderio di infinito. Il suo pensiero si fa «più puro quanto più bassa ed emarginata è quell umanità non inquadrabile nel perbenismo benpensante e borghese. Scrive Saba: Spesso, per ritornare alla mia casa prendo un oscura via di città vecchia. Giallo in qualche pozzanghera si specchia qualche fanale, e affollata è la strada. Qui tra la gente che viene che va dall osteria alla casa o al lupanare, dove son merci ed uomini il detrito di un grande porto di mare, io ritrovo, passando, l infinito nell umiltà. L immagine dell osteria è, forse, influenzata dal Capitolo VII dei Promessi sposi dove Manzoni scrive: «con tanta gente che va e viene: [l osteria] è sempre un porto di mare: quando le annate son ragionevoli , simbolo del mondo, del viaggio della vita con le sue partenze e i suoi arrivi. Calvino e Il sentiero dei nidi di ragno Il romanzo di Italo Calvino (1923-1985) Il sentiero dei nidi di ragno rivela fin dal titolo una forte vocazione fiabesca. Calvino rilegge gli anni della Resistenza durante la Seconda guerra mondiale attraverso lo sguardo di un bambino che cerca di evadere dalla propria condizione di miseria nell immagina- zione. Calvino non intende celebrare la Resistenza, né tantomeno creare degli eroi o raccontare storie a lieto fine. Pin, il ragazzo attraverso cui sono visti i fatti, alterna momenti di gioia e di dolore, di coraggio e di paura. Vive una dimensione di solitudine, perché non è ben accolto dai grandi, ma non può più nemmeno appartenere al mondo infantile. Pin conosce il mondo dell osteria e attraverso di essa incontra un aspetto della realtà del mondo degli adulti: «All osteria ci sono sempre gli stessi, tutt il giorno, da anni, a gomiti sui tavoli e menti sui pugni che guardano le mosche sull incerato e l ombra viola in fondo ai bicchieri . All osteria gli uomini sopravvivono, non vivono. «Pin sa tutte quelle vecchie canzoni che gli uomini delle osterie gli hanno insegnato, canzoni che raccontano fatti di sangue . All osteria Pin vede anche le donne («E le donne che sono nell osteria, vecchie ubriacone con la faccia rossa ) e comprende che il vino, «aspro contro la gola, arriccia la pelle e mette addosso una smania di ridere, gridare ed essere cattivi . FACCIAMO IL PUNTO 1 Quali sono le tre cose che Cecco Angiolieri apprezza maggiormente nella vita? Per quali ragioni non può disporne in maniera adeguata? 2 Quali sono le somiglianze tra l osteria dei Promessi sposi e quella presentata nella Città vecchia di Saba? 3 Che cosa impara Pin all osteria? Perché al ragazzino quel luogo appare negativo? il fascino delle parole Osteria. Luogo pubblico gestito da un oste in cui è possibile bere vino e consumare pasti. Il termine deriva dal sostantivo oste proveniente dal francese antico oste, che a sua volta ha origine dal latino hospes-hospitis (che indicava sia chi dava ospitalità sia chi veniva ospitato). Nel Seicento le osterie erano di solito collocate in punti importanti di passaggio e di commercio.