504 Capitolo XIX Il conte zio e il padre provinciale In pratica da quando Lodovico ha iniziato a portare l abito divenendo fra Cristoforo la sua condotta è cambiata radicalmente. Allora, il conte zio riprende il proverbio popolare l abito non fa il monaco : ma alle volte, come dice il proverbio... l abito non fa il monaco. Il proverbio non veniva in taglio esattamente; ma il conte l aveva sostituito in fretta a un altro che gli era venuto sulla punta della lingua: il lupo cambia il pelo, ma non il vizio. Due sono i proverbi qui ricordati: il primo, l abito non fa il monaco , sottolinea che si deve dubitare delle apparenze che possono trarre in inganno, mentre il secondo, il lupo cambia il pelo, ma non il vizio , evidenzia come sia difficile allontanarsi una volta per tutte dalle cattive abitudini e dai vizi contratti nel passato. In realtà, il conte zio avrebbe voluto avvalersi del secondo proverbio che avrebbe avuto, però, un sapore troppo provocatorio dinanzi al padre provinciale, perché il motto avrebbe sottolineato che fra Cristoforo ha conservato la stessa indole e le stesse tendenze comportamentali di quando non vestiva l abito: non si è, quindi, davvero convertito, ma ha solo apparentemente cambiato condotta. FACCIAMO IL PUNTO 1 Che cos è un proverbio? 2 Che cosa significa il proverbio l abito non fa il monaco ? Chi lo utilizza nel dialogo tra il conte zio e il padre provinciale e con quale finalità se ne avvale? 3 Che cosa significa il proverbio il lupo cambia il pelo, ma non il vizio ? A cosa vorrebbe alludere il conte zio? ALLENARSI ALLA PRIMA PROVA tipologia b ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO Il conte zio, personaggio d autorità Eugenio Donadoni (1870-1924), professore universitario e critico letterario, sottolinea come il conte zio sia rappresentante del potere del Seicento, succube dell autorità spagnola che trova la modalità di accontentare la nobiltà italiana illudendola di partecipare in qualche modo al governo pubblico. Il conte zio ha identificato il padre provinciale come l interlocutore adeguato per ottenere l obiettivo di punire fra Cristoforo allontanandolo da Pescarenico. Nel dialogo con il padre dei cappuccini si muove con estrema scaltrezza e, nel contempo, con una visione egoistica, ristretta e angusta della realtà. Leggi il brano sotto riportato e rispondi alle domande. «Il conte zio [...] non è né governatore, né gran cancelliere, né podestà di nessun potere diretto: appartiene solo ad una di quelle giunte, di quei corpi ornamentali, onde il dispotico governo spagnolo trovava modo di accontentare la imbecille vanità del patriziato, dandogli l illusione di partecipare al governo della cosa pubblica.