Il manoscritto ritrovato Introduzione 53 L INDAGINE E se il manoscritto fosse stato davvero ritrovato? Nell epistolario di Manzoni, pubblicato per conto della casa editrice Adelphi, una lettera indirizzata all amico Tommaso Grossi da Brusuglio recita: Amico carissimo, ho preso, non ha guari, una grande e grave risoluzione: voglio scrivere un romanzo. Non avrei mai pensato di divenir romanziere, giacché le mie facoltà intellettuali son troppo limitate e debili: forse tenterò indarno l arringo in tal genere di letteratura. Senonché mi venne fatto di rinvenire un vecchio autografo dilavato. Lettolo e trovata bella la storia racchiusavi, m era sorta l idea di darlo alla luce: ma com è scorretto! Solecismi e idiotismi lombardi e spagnuoli, goffe declamazioni, sgangherati periodoni: l autore si mostra infatti un povero secentista educato alla scuola sguaiata di quel secolo. [ ] Pensai allora di prender dal manoscritto la serie de fatti, e ripudiando il suo stile, surrogargliene un altro più forbito e moderno. Manzoni conclude la lettera affermando che la riscrittura comporterà molta fatica, spera che i risultati siano soddisfacenti e promette di mostrare lo scritto all amico quando si recherà a Brusuglio. Non ci è rimasto l autografo della lettera, che è stata pubblicata sulla rivista La scintilla nel 1888. Una nota redazionale dichiara che il testo è senz ombra di dubbio di Manzoni, come indica il raffronto con altri autografi del romanziere, e tende a datarlo al 1821 (ovvero al principio della stesura del Fermo e Lucia). La lettera proviene dalla collezione di Angelo Maura di Padova. Dinanzi a questa lettera possono essere avanzate diverse ipotesi. La prima è che il romanziere abbia raccontato del manoscritto all amico Tommaso Grossi per indurlo a recarsi quanto prima a Brusuglio.
L’indagine. E se il manoscritto fosse stato davvero ritrovato?