592 Capitolo XXIII L incontro dell Innominato con il cardinale Federigo Borromeo Analisi e commento Due giganti a confronto Nell incontro tra il cardinale Federigo e l Innominato ritroviamo la grande umanità con cui Manzoni riesce a disegnare i suoi personaggi staccandoli dall astrattezza del mondo della poetica e dell oratoria e collocandoli nella vita, nel rapporto concreto con figure meschine e limitate. E allora vediamo un uomo che si sente responsabile, che ha rimorsi di coscienza per non essersi mosso lui per primo alla ricerca di quell appaltatore di delitti. Il cardinale ha dinanzi agli occhi la grandezza del predecessore san Carlo che «non si sarebbe trovato nel caso di dibattere se dovesse ricevere un tal uomo: sarebbe andato a cercarlo . Magistrale è la capacità descrittiva del Manzoni che dispone due giganti, il cardinale e l Innominato, l uno di fronte all altro: I due rimasti stettero alquanto senza parlare, e diversamente sospesi. L innominato, ch era stato come portato lì per forza da una smania inesplicabile, piuttosto che condotto da un determinato disegno, ci stava anche come per forza, straziato da due passioni opposte, quel desiderio e quella speranza confusa di trovare un refrigerio al tormento interno, e dall altra parte una stizza, una vergogna di venir lì come un pentito, come un sottomesso, come un miserabile, a confessarsi in colpa, a implorare un uomo: e non trovava parole, né quasi ne cercava. Analogie e differenze con Dante dinanzi a Farinata La rappresentazione dei due grandi uomini compete per perizia artistica con la raffigurazione immortale di Dante viator dinanzi a Farinata degli Uberti. Leggiamo i versi del canto X dell Inferno: Ed el mi disse: «Volgiti! Che fai? Vedi là Farinata che s è dritto: da la cintola in sù tutto l vedrai . Io avea già il mio viso nel suo fitto; ed el s ergea col petto e con la fronte com avesse l inferno a gran dispitto. (Inferno X, vv. 31-36) Nella Commedia l intreccio degli sguardi porta a uno scontro, mentre nei Promessi sposi a un incontro. Nel poema dantesco ad aprire il dialogo è la figura cattiva e ne nasce una discussione: Com io al piè de la sua tomba fui, guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso, mi dimandò: «Chi fuor li maggior tui? . (Inferno X, vv. 40-42) Nel romanzo manzoniano parla per primo il sant uomo e il dialogo porterà all abbraccio. Il silenzio e il dialogo Torniamo ora ai sentimenti provati dall Innominato di fronte al cardinale. La vergogna e la speranza che quell appaltatore di delitti prova sono segno della lotta tra l uomo vecchio e l uomo nuovo, colui che mai avrebbe chiesto scusa e domandato perdono e colui che ha toccato il fondo, conoscendo l abisso del male e lo strazio a cui il peccato può condurre. Quello che conta nella vita è incontrare qualcuno che ti permetta di rialzarti, nonostante gli errori e le cadute, che ti faccia volgere nuovamente lo sguardo verso la realtà e verso l alto. Questo accade all Innominato: Però, alzando gli occhi in viso a quell uomo, si sentiva sempre più penetrare da un sentimento di venerazione imperioso insieme e soave, che, aumentando la fiducia, mitigava il dispetto, e senza prender l orgoglio di fronte, l abbatteva, e, dirò così, gl imponeva silenzio.